Mancano esattamente 35 giorni alla 20ª stagione della Formula 2. Dopo oltre 5000 Km di test di sviluppo da parte della FIA, i team di F2 hanno avuto il privilegio di provare in pista le nuove monoposto di ultima generazione con uno shakedown a Barcellona prima del Bahrein.
La “nuova” Formula 2 a Barcellona
Grazie ad un’aerodinamica radicalmente rinnovata in grado di avvicinarsi ai concetti della massima serie, le nuove vetture di Formula 2 presentano forme e soluzioni per incrementare l’efficacia in pista. Tali monoposto hanno avuto l’opportunità di sfrecciare in pista a Barcellona in occasione di un primo shakedown prima dell’inizio della stagione in programma l’1° Marzo in Bahrein. In tutto sono stati percorsi 649 giri in sei ore registrate. Il più prolifico, con 53 giri, è stato il debuttante della Prema Andrea Kimi Antonelli.
Il direttore tecnico della F2, Pierre-Alain Michot, ha dichiarato che lo shakedown ha rappresentato “un buon primo passo” in vista dell’inizio della stagione, come riporta Motorsport.com. “Lo scopo di questo shakedown era che i team capissero come funziona la nuova vettura, per assicurarsi che tutti i sistemi funzionino bene insieme e per capire come si comporta ogni cosa”, ha dichiarato. “Siamo abbastanza soddisfatti dei risultati ottenuti oggi. Le squadre sono riuscite a percorrere molti chilometri, il che rappresenta un buon primo passo”.
Michot: “Ci sono ancora alcuni miglioramenti da apportare”
Nonostante la soddisfazione di averle viste in pista, Michot non ha nascosto che “ci sono ancora alcune piccole cose da sistemare in vista della prima sessione di test ufficiali”.
Il pilota della ART Grand Prix Victor Martins ha notato che il feeling con la vettura non è cambiato in modo significativo rispetto al modello uscente, il che gli ha dato la certezza che “potrò mettere a frutto la mia esperienza per la nuova stagione. Tutto è andato bene, senza problemi di affidabilità – ha spiegato – È un inizio molto positivo. Oggi si trattava anche di controllare l’aerodinamica perché è il cambiamento più grande rispetto alla vettura precedente, e di iniziare a lavorare sul set-up che sarà rilevante per quando andremo in Bahrein. Abbiamo anche controllato che tutto funzioni correttamente sulla vettura. Certo, l’obiettivo è andare passo dopo passo, non danneggiare la vettura e sfruttare al massimo il tempo in pista per sviluppare e provare cose diverse, ma ho anche spinto. Onestamente sono contento”.
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