Stefan Bradl, collaudatore di Honda, ha parlato ai microfoni di Speedweek.com, spiegando come è cambiato il lavoro sulla moto dopo la dipartita di Marc Marquez: “C’è più apertura, Marc era quello più ascoltato“. Il pilota, presente ai test della Superbike a Jerez, ha inoltre sottolineato l’importante aiuto che la casa giapponese sta ricevendo dal nuovo sistema di concessioni.
Bradl, Honda senza Marc: “Ora riceviamo molti input da Zarco e Marini”
L’agenda di Stefan Bradl, tester della Honda, sarà ricca di impegni in questo 2024. Grazie al nuovo sistema di concessioni dettato dal regolamento della MotoGP, la casa dell’Ala dorata, assieme a Yamaha, avrà a disposizione test quasi liberi e di sei wildcard da sfruttare al meglio: “Faremo test tutto l’anno e su molte piste. Finora facevo dai 25 ai 30 giorni di test all’anno, ora andrò verso i 40. Ogni tanto gareggerò: sono state già richieste wild card per Jerez, Barcellona e Sachsenring. Questo è il piano per la prima metà di stagione“.
Ma se, “C’era una volta Marquez“, pilota le quali indicazioni veicolavano il lavoro dei collaudatori, ora la situazione sembra un po’ cambiata. E a Bradl questo non sembra dispiacere troppo. “C’è più apertura. Marc era quello che veniva sempre interpellato e ascoltato, così è stato fino alla fine. Ora riceviamo molti input da Zarco e Marini, che vengono da un altro costruttore, ed è importante”.
“Ci dicono cosa va bene e cosa va male. Abbiamo i primi riscontri e a Sepang ne arriveranno altri. È un processo in corso, richiede tempo e ci vorranno mesi“. Luca e Johann, infatti, arrivati da Ducati, possono dare un apporto importante allo sviluppo, i quali risultati saranno visibili già dal primo test in Malesia, dove potranno capire e aggiustare quello che ancora non va.
Anche il pilota tedesco era presente alla due giorni di test del Mondiale Superbike a Jerez, dove è stato impegnato nello sviluppo della RC213V, in vista dello shakedown della MotoGP a Sepang di inizio febbraio. I dati raccolti in Spagna saranno utilizzati anche per il lavoro con la Classe Regina. “Avevo due moto nel garage con delle configurazioni così diverse che mi è difficile prendere il ritmo. Questo era un test funzionale. La moto è nuova di zecca e dobbiamo passare attraverso alcuni processi“. – Stefan Bradl
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Deborah Lazzaro