Quanto guadagnerà Lewis Hamilton in Ferrari? Con lui in squadra si rischia di vedere una Ferrari nera in Formula 1? Sono molti i punti interrogativi e gli ipotetici scenari che potrebbero verificarsi a Maranello con l’arrivo del sette volte iridato: dalle battaglie sociali ai cambiamenti storici radicali che potranno investire il regno modenese.
Quanto guadagnerà Hamilton in Ferrari? Non solo lo stipendio è importante
Parlare di Lewis Hamilton in Ferrari è una cosa che davvero in pochi avrebbero ritenuto possibile. Ma, alla fine, così è stato ed il pilota più vincente della storia della Formula 1 correrà per il team più vincente e storico della categoria. L’avvicinamento ed i retroscena sono stati molto lungi, come da noi evidenziato in questo articolo, ma alla fine si sono conclusi in un “dolce” epilogo che porterà ad una tra le più brillanti delle stagioni nel 2025.
Ma cosa ha portato Lewis Hamilton a Maranello non è solamente l’heritage ed il DNA purosangue della Casa modenese, quanto una serie di vantaggi che sono convenuti al sette volte iridato e che proveremo ad analizzare assieme. Innanzitutto, parliamo della cifra contrattuale. Quanto guadagnerà Lewis Hamilton in Ferrari? Domanda lecita. Infatti, il nativo di Stevenage ha firmato un contratto pluriennale che gli permetterà di guadagnare oltre 100 milioni di dollari l’anno, una cifra da capogiro che gli porterà ulteriori benefit, considerando l’ammirazione che il patron della Ferrari John Elkann nutre per il sette volte iridato.
Ferrari si impegnerà nelle battaglie sociali grazie a Lewis Hamilton. Dobbiamo aspettarci una Ferrari nera?
Il fortissimo potere mediatico di Lewis Hamilton ha reso in grado di compiere azioni all’apparenza impossibili, come tramutare l’iconico colore argento della Mercedes in quello nero nel 2020 grazie a Lewis Hamilton devoto al movimento anti-razziale Black Lives Matter. In quegli anni l’immagine della Mercedes è stata rivoluzionata da Lewis Hamilton che ha da sempre fatto del suo grande impatto mediatico una forte arma e di questo ha giovato anche la Mercedes.
Il sette volte iridato si è sempre immolato nelle battaglie sociali. Va ricordato, ad esempio, quando Lewis Hamilton ha visitato la Mulberry School for Girls a Tower Hamlets, Londra, per vedere in prima persona come il Mulberry Schools Trust e la partnership Accelerate 25 tra Mercedes-Benz verso carriere in ambito STEM. Abitudini non conformi ad un brand come Ferrari che è sempre rimasta esterna a tali vicende. Ma se Hamilton ha deciso di trasferirsi in Ferrari, pur non avendo una monoposto ancora competitiva, le scelte vanno ritrovate sicuramente nel cospicuo salario ma anche dalla certezza data da John Elkann, come riferito da Corriere della Sera, di poter continuare queste battaglie sociali anche da Maranello ricevendo anche l’appoggio totale da parte del team.
Con l’arrivo di Hamilton in Ferrari, Maranello tutta subirà un’innovativa evoluzione ed effettuando così lo step necessario affinché il brand italiano diventi ancora più internazionale e, come azienda, più innovativa e meno tradizionalista (tenendo comunque a mente il proprio DNA). Non aspettiamoci dunque il Ristorante Montana (sito di ristoro degli uomini e donne Ferrari) iniziare a cucinare piatti vegani e vegetariani, ma dovremmo iniziare a riflette se ci sarà o meno la possibilità di avere una Ferrari nera, rinunciando così alla livrea classica rossa. Un prezzo necessario da pagare per avere un pilota del calibro di Lewis Hamilton in Ferrari?
Hamilton porterà ingegneri da Brackley
Squadra che vince non si cambia, almeno in teoria è così. Il pasaggio di Lewis Hamilton alla Ferrari non prevederà, secondo fonti certe, solamete il trasloco del sette volte iridato da Brackley a Maranello, ma sarà seguito da una serie di ingegneri al suo fianco, oltre che ovviamente dal suo inseparabile Roscoe. Se Sir Lewis Hamilton vuole sondare il terreno nel 2025 per non farsi trovare impreparato nel 2026 e puntare realmente all’ottavo titolo mondiale di Formula 1 ed entrare nella storia con Ferrari, dovrà fare tutto ciò che è in suo potere per consolidare un assetto a tre punte formato da ingengeri provenienti direttamente dal QG della Mercedes.
Il primo candidato sulla lista del Re Nero è Peter “Bono” Bonnington il suo ingegnere di pista. Inseparabili da sempre, l’ingegnere inglese ha da sempre avuto modo di capire Lewis e lavorare in perfetta sintonia con lui in ogni situazione, pepata o meno, condividendone vittorie ma anche sconfitte.
Oltre a Bono subentra il nome dell’italianissimo Riccardo Musconi, ingegnere sia di Valtteri Bottas che di George Russell nel team e promosso poi nel 2023 al ruolo di Head of Trackside Performance, figura voluta anche dalla Ferrari stessa. Oltre a queste due brillanti figure, è ormai garantito l’arrivo di Loic Serra (responsabile delle prestazioni del veicolo alla Mercedes) a Maranello, una delle figure chiave che hanno portato Hamilton a scegliere di concludere la sua carriera come pilota della Scuderia Ferrari.
Se questi personaggi di un certo spessore dovessero abbandonare la Casa della Stella per approdare a Modena, bisognerà attendere la fine del loro periodo di gardening e, di conseguenza, non potranno affiancare Lewis Hamilton nella sua prima stagione in Ferrari nel 2025 e sostenerlo soltanto nel 2026. Un dettaglio che non bisogna assolutamente sottovalutare.
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