Alvaro Bautista si appresta a iniziare il mondiale SBK da campione del mondo per la seconda volta nella categoria, quest’anno con la difficoltà in più della zavorra per il raggiungimento del peso minimo come da nuova regolamentazione. Lo spagnolo ha spiegato Crash.net come approccerà questa nuova sfida che gli si è parata davanti.
Peso minimo: le parole di Bautista
Dopo i test dedicati al lavoro di affinamento con la moto zavorrata, Alvaro Bautista è finalmente pronto per approcciare il nuovo campionato del mondo di Superbike. Lo spagnolo cercherà di scrivere una pagina importante della sua carriera, tentando di conquistare il suo terzo titolo mondiale consecutivo nelle derivate di serie.
Il numero 1 della categoria dovrà fronteggiare il nuovo regolamento sul peso minimo moto-pilota introdotto dalla Federazione proprio in questo 2024. La zavorra inserita sulla sua Ducati Panigale V4R ha variato in modo sostanziale la distribuzione dei pesi, tanto da portare Alvaro Bautista a rivedere a fondo il suo setup di base della moto. Una regola per riequilibrare il campionato che ha intaccato però il solo pilota spagnolo.
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“La regola non è fatta per me, è per il campionato, ma alla fine sono l’unico che deve aggiungere peso alla moto. Sono l’unico penalizzato. Non è giusto che se io e Ducati lavoriamo bene, arrivando a una buona performance, veniamo penalizzati. Capisco che vogliano rendere competitivo il campionato, però ritengo che sarebbe meglio aiutare gli altri costruttori o gli altri piloti con delle concessioni che gli permettano di aumentare il loro livello. Sono arrabbiato per questo, non è corretto penalizzare le nostre performance e il nostro lavoro“.
Moto più pesante e più pericolosa?
Un altro aspetto che lamenta Alvaro Bautista è quello sull’importantissimo tema della sicurezza. Una moto più pesante necessita di maggior spazio di frenata e in caso di caduta potrebbe causare maggiori problemi, viste alcune vie di fuga al limite.
“La Superbike ha le moto più pesante nelle corse. Penso siano 11-12 chili più pesanti rispetto alle MotoGP. Sono basso e leggero, per me non è semplice guidare questo tipo di moto. Il prototipo è più semplice, perché ho maggiore controllo alla guida. Già la SBK è più difficile, aggiungendo 6 chili in più lo diventa ulteriormente. Dobbiamo fare degli aggiustamenti al setup che avevamo trovato l’anno scorso, che era perfetto. Per me sarà anche più pericoloso, perché in un incidente la moto avrebbe bisogno di più spazio per fermarsi. In alcune piste siamo al limite con le vie di fuga. Per me la regola non è giusta“.
Le lamentele dei piloti
Come detto in precedenza, FIM e Dorna hanno deciso di introdurre nuove regolamentazioni per riportare equilibrio all’interno della griglia. Questa decisione è scaturita anche per lamentele, più o meno velate, da parte degli avversari di Alvaro Bautista che vedevano la coppia moto-pilota quasi come imbattibile. Lo spagnolo ha voluto sottolineare come nessun pilota si fosse lamentato del suo fisico quando correva in Honda.
“Quando guidavo la Honda nessuno si lamentava del mio peso. Quando ho iniziato a vincere tanto con la Ducati, hanno iniziato a lamentarsi delle prestazioni della moto. Ma l’unica Panigale a vincere era la mia e allora dicevano che succedeva grazie al mio peso leggero. Secondo me, sono scuse per non riconoscere che sono un buon pilota. Non vinco solo per la moto e il peso. Ho vinto il titolo 125, ho lottato per il podio in MotoGP e quindi sono un buon pilota, forse… Cercano scuse per non ammettere che sono un pilota migliore di loro“.
Ascolta Paddock GP Motomondiale
Potete recuperare la puntata andata in onda giovedì 8 febbraio alle ore 21:30 sul canale YouTube di Rossomotori, in cui abbiamo analizzato la tre giorni di Test di Sepang con il nostro ospite Ruben Xaus.
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Simone Massari
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