La penalità comminata a Fernando Alonso è risultata, quasi a tutti, particolarmente confusa, fattore che ha potrebbe nascondere alcuni retroscena. Qualcosa infatti sembra stridere nella spiegazione data dai Commissari della Federazione Internazionale.
I possibili retroscena della penalità ad Alonso
La penalità comminata a Fernando Alonso al termine del GP d’Australia potrebbe nascondere dei retroscena. Questo quanto risuonato nel paddock di Melbourne e riportato da FormulaPassion.it. Nel corso del penultimo giro sul circuito dell’Albert Park Russell è uscito di pista impattando pericolosamente contro il muro. Per il pilota Mercedes non ci sono state conseguenze fisiche, ma ciò che sul momento è apparso come un normale incidente si è poi trasformato in qualcosa di diverso. Sia Russell che Alonso, davanti alla W15 numero 63 al momento dell’impatto, sono infatti stati richiamati dai Commissari a fine gara.
Dalle telemetrie analizzate è risultato che Alonso abbia in realtà rallentato e iniziato a frenare un centinaio di metri prima del punto indicato. Un fattore che ha destabilizzato la monoposto di Russell con conseguente perdita del controllo e uscita di pista. Ad aggravare la posizione dell’asturiano è giunta poi la sua confessione; la manovra, volontaria, aveva però lo scopo di portare maggiore velocità in uscita di curva per una migliore difesa su Russell. I canonici 10 secondi di penalità sono così diventati un drive through visto l’aggravante della volontarietà ammessa.
Qualcosa però all’interno della sentenza ha fatto storcere più di un naso. I Commissari, nel documento ufficiale, scrivono infatti due cose particolari. La prima è che Alonso aveva il diritto di impostare la curva in maniera differente dalle precedenti. La seconda invece è che il pilota spagnolo non è responsabile dell’aria sporca che ha di fatto portato alla non stabilità della W15 e al conseguente incidente. Due premesse che farebbero dunque pensare all’assoluzione di Alonso, cosa che però non si è verificata. Nel paddock di Melbourne, come riportato da FormulaPassion.it, sono così circolati i possibili retroscena dietro a tale penalità.
Due in particolare hanno richiamato l’attenzione. La prima, citata anche da Auto Motor und Sport, vedrebbe la penalità come una mossa per distogliere l’attenzione da un errore della FIA. Nonostante la richiesta di Russell vista la pericolosa posizione in cui si trovava non è stata sventolata alcuna bandiera rossa. La seconda sarebbe invece una ripicca spinta da uno dei Commissari, Johnny Herbert. Tra l’ex pilota di F1 e Alonso non corre infatti buon sangue. I due, anni fa, sono stati protagonisti di un botta e risposta poco amichevole. Herbert aveva infatti paragonato Alonso allo Schumacher di fine carriera, dicendogli che in tale fase manca la concentrazione. Lo spagnolo da parte sua aveva così risposto: “Io sono un campione del mondo, tu no, per questo fai l’opinionista televisivo”.
LEGGI: “La spiegazione dei Commissari per la penalità ad Alonso”
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