Yamaha, così come gli altri team della MotoGP, ha appena ricominciato a battagliare per la lotta al titolo mondiale. La casa giapponese ha sicuramente fatto dei passi avanti rispetto allo scorso anno ma è ancora lontana dal poter impensierire Ducati o persino la KTM. Lo sviluppo c’è stato ma manca ancora quella rivoluzione tanto agognata dal campione del mondo Fabio Quartararo. Mettiamo però a confronto i risultati del 2023 con quelli di quest’anno.
Yamaha 2023 e 2024, trova le differenze
Che la casa di Hamamatsu non stia passando un gran periodo lo si era capito già da tempo ormai; è dal 19 Giugno del 2022 infatti che i piloti Yamaha – Quartararo più che altro – non riescono a salire sul gradino più alto del podio. Il loro è un continuo galleggiamento, un moto altalenante che oscilla tra la 3a – quando tutti gli astri sono allineati – e la 21a posizione. Fabio Quartararo, portabandiera della casa giapponese, sembra stia gettando anch’egli la spugna; sembra quasi che stia perdendo, se non l’ha già fatto, la fiducia nel progetto M1.
Del resto il suo atteggiamento è comprensibilissimo visto che per Yamaha ogni anno sembra che sia l’anno della rivincita, fino a quando però non scendono in pista per mettersi a confronto con le altre case e i loro sviluppi. Eppure a dare uno scossone ai giapponesi ci hanno provato in tanti: ci ha provato Valentino Rossi, ci ha provato a modo suo anche Maverick Viñales, così come Franco Morbidelli, l’attuale Fabio Quartararo e il neo assunto Alex Rins ma nulla sembra riuscire a smuovere la rigida mentalità nipponica.
Come introduzione a questo approfondimento, vi ho scritto che avrei messo a confronto i risultati del 2023 con quelli del 2024 ma giustamente vi starete chiedendo: dove sono queste differenze? La verità è che sembrano non esserci. I risultati ottenuti quest’anno differiscono di pochissimo rispetto a quelli ottenuti ad inizio 2023, anzi, sembrano addirittura essere peggiorati.
2023 | Sprint Portogallo | GP Portogallo | Sprint Argentina | GP Argentina |
---|---|---|---|---|
Fabio Quartararo | 10 | 8 | 9 | 10 |
Franco Morbidelli | 14 | 14 | 4 | 4 |
2024 | Sprint Qatar | GP Qatar | Sprint Portogallo | GP Portogallo |
---|---|---|---|---|
Fabio Quartararo | 12 | 11 | 9 | 7 |
Alex Rins | 17 | 16 | Rit. | 13 |
Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate
Alex Rins, ex pilota Suzuki e Honda, è stata la novità del 2024. Un pilota di grande talento oltre che un gran lavoratore. Ovunque sia stato, persino in Honda, ha sempre cercato di dare quel qualcosa in più per aiutare la propria squadra ed è sicuramente quello che sta facendo anche in Yamaha. Entrare però in un box, un nuovo ambiente di lavoro in cui: da una parte c’è un pilota campione del mondo che ha ormai perso le speranze mentre dall’altra un team di sviluppo che sembra non voler ascoltare i consigli dei propri piloti, non deve essere proprio il massimo. Come si sarà sentito allora Rins non appena varcata la soglia del box?
La domanda è retorica e la risposta la conosce solamente il diretto interessato ma sentendo le parole del compagno di squadra francese non credo che il riscontro possa essere così tanto positivo:
“Credo che tutti sappiano che il 2023 non sia stato positivo; né per me né per il team. Questo inverno è stato davvero produttivo perché mi sono allenato meglio che mai. Mi sento molto bene e sono molto motivato per iniziare i test. Non possiamo aspettarci di lottare subito per il titolo o per la vittoria: prima dobbiamo consolidare la top5, poi andare avanti verso il podio e alla fine verso la vittoria. Passo dopo passo”. – Fabio Quartararo
Analizzando meglio quanto detto da Fabio, sembra come se si fosse sforzato nel trovare quel qualcosa di positivo che in fondo ancora non c’è. Il “non possiamo aspettarci di lottare subito per il titolo o per la vittoria” lascia poco spazio all’interpretazione e non trasmette di certo fiducia ad un Rins ancora spaesato.
Male ma non malissimo
Al momento non resta che attendere i prossimi appuntamenti del motomondiale per vedere se la Yamaha riuscirà almeno a “consolidare la top5”. Per ora una cosa è certa: non è l’ultima forza in campo. A quella ci pensa la Honda che con Yamaha condivide la mentalità.
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