L’analisi di un inizio stagione abbastanza complicato per Lewis Hamilton: dopo quattro gare, il pilota inglese ha tagliato il traguardo soltanto tre volte strappando appena dieci punti in campionato. Cerchiamo di fare chiarezza su quali possono essere i possibili motivi del calo di prestazioni del pilota.
Analisi Lewis Hamilton: l’inizio di stagione complicato per il sette volte iridat
Dall’analisi di questo inizio di stagione per il nativo di Stevenage, ciò che salta subito all’occhio sono proprio i risultati non all’altezza ottenuti finora dal pilota. Durante il weekend del gran premio inaugurale, ha concluso le Prove Libere 2 in prima posizione firmando una doppietta (poco ghiotta) insieme al suo compagno George Russell: “É uno choc vederci così in alto però per ora va bene così. Non facciamo un passo più lungo della gamba; teniamo la testa giù, lavoriamo sull’assetto”.
Le parole di Hamilton mostrano alcune sensazioni positive, ma poca convinzione da parte del pilota verso il lavoro svolto finora. Infatti, le dichiarazioni fatte al termine del weekend del Gran Premio del Bahrein hanno fatto suonare un campanello d’allarme: “Il team è abbastanza deluso, io stesso speravo che avremmo potuto fare di meglio in questo weekend”, aggiungendo, “La macchina è affidabile ma ho faticato, non c’era tanta performance rispetto agli altri team”.
Dopo una deludente P7 in Bahrein, l’appuntamento del Gran Premio dell’Arabia Saudita non riserva altre sorprese positive per il pilota di Stevenage che si posiziona nella griglia di partenza in ottava posizione e conclude la gara in nona posizione mostrando tutte le sue preoccupazioni: “Ci sono molti elementi dell’auto migliori ma siamo stati ostacolati dai saltellamenti della macchina”.
Conferme e dubbi in casa Mercedes
Il weekend dell’Australia, dove le frecce d’argento perdono un’altra occasione di dimostrare il proprio potenziale inespresso, sembra confermare – almeno per il momento – l’assenza di performance. Il team torna a casa con zero punti a causa del guasto alla Power Unit di Sir Lewis e dell’incidente di George Russell all’ultimo giro. La storia si ripete nell’appuntamento a Suzuka, in Giappone, dove The Hammer fatica a trovare le prestazioni che cerca ormai da troppo tempo e torna a casa con soli due punti, posizionandosi in P9 davanti alla RB VCARB 01 del beniamino di casa Yuki Tsunoda.
Sir Lewis poco competitivo: colpa della Mercedes?
È stata un’operazione di grandezza epocale quella che ha portato Sir Lewis a Maranello, a dimostrazione che nessun pilota, neanche Hamilton, è destinato a vestire per sempre la stessa tuta. Lo stesso Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, dopo l’annuncio ufficiale dichiara: “Lewis ha detto che sentiva di aver bisogno di un cambiamento. Lo posso capire”. In attesa di approdare a Maranello, il baronetto sembra pronto per slegarsi dal team inglese in modo da concentrarsi sul futuro in rosso, visti gli ottimi risultati ottenuti finora dal team del Cavallino.
Ora come non mai il portacolori Mercedes dimostra la stessa fame, ma a discapito di una vettura poco collaborativa non riesce a dimostrare la stessa grinta e sicurezza in pista.
Le prestazioni scadenti della Mercedes nello scorso campionato hanno fatto sì che James Allison subentrasse come Direttore Tecnico in favore di Mike Elliott, mossa che finora non ha ripagato. Infatti, man mano che si avvicina il cambio di regolamento del 2026, sembrano disperati i tentativi della Mercedes per tornare a competere con i top team. Hamilton afferma però che il team ha ancora “un atteggiamento vincente in squadra” e confida di poter concludere questa collaborazione a Brackley nel migliore dei modi.
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