Nel 2026, come ormai noto, cambieranno motori e vetture di F1 e tra le novità potrebbe esserci anche un’ala anteriore mobile. Le idee per il futuro del Circus infatti non mancano e la FIA è ormai pronta a presentare la bozza di regolamento riguardante l’aerodinamica e il telaio delle prossime monoposto.
Vetture 2026: la FIA propone l’ala mobile anteriore
Il 2026 appare ancora lontano, ma in realtà il tempo stringe per i lavori sulle prossime vetture che tra le novità potrebbero presentare anche un’ala anteriore mobile. Come deciso dalla Federazione, per i team non sarà possibile cominciare la maggior parte dei lavori sulle future monoposte prima dell’inizio del 2025. Giovedì 11 aprile sarà però una giornata importante per il futuro della F1. Come riportato da Motorsport.com Italia, la FIA presenterà infatti la bozza per il regolamento per il 2026 su telaio e aerodinamica al TAC, Technical Advisory Committee. Tale momento sarà fondamentale visto che entro giugno la Federazione dovrà chiudere il capitolo “regolamenti 2026” prima di passare all’approvazione finale del Consiglio Mondiale.
In questo momento inoltre la FIA lavora “da sola” ai prossimi regolamenti. Con il Patto della Concordia in scadenza al termine del 2025 la F1 Commission, cui partecipano anche team e Liberty Media, non ha infatti diritto decisionale sul 2026. La responsabilità è quindi ad oggi nelle sole mani della Federazione Internazionale. Quest’ultima però ha comunque usufruito dell’aiuto delle scuderie organizzando dei gruppi di lavoro che nel tempo hanno dato i loro frutti. Una prima criticità era infatti emersa dai primi esperimenti sulle power unit, la cui potenza erogabile dal 2026 sarà suddivisa a metà tra la parte ibrida e il motore a combustione.
Sempre come riportato da Motorsport.com Italia, i test avevano evidenziato come, in alcuni momenti di gara, si verificassero sostanziali perdite di energia. Per questo motivo si è deciso di optare per l’introduzione di un’aerodinamica mobile con lo scopo di ridurre la resistenza all’avanzamento, drag, mantenendo comunque delle buone prestazioni. L’ala posteriore mobile inizialmente studiata doveva infatti agire con il DRS per raggiungere tale obiettivo, ma qualcosa non ha funzionato.
Il modello del 2026 chiamato “Fangio” raggiungeva infatti delle ottime velocità di punta mostrando però una perdita di aderenza importante nelle curve a percorrenza veloce. Le indiscrezioni giunte in merito a tali prove parlavano infatti di una monoposto inguidabile con motore a piena potenza e ala scarica. Il modello testato attraverso le simulazioni avrebbe inoltre sofferto di una grande instabilità al posteriore oltre che di testacoda improvvisi. Un esperimento che dunque è stato decretato fallito e che ha portato la FIA ad optare per altre soluzioni, come quella di un’ala mobile anche all’anteriore per riequilibrare il bilanciamento della monoposto senza perderlo del tutto.
Come scritto da Franco Nugnes, quest’ultima idea non andrebbe però a semplificare l’ampio lavoro previsto per il 2026. Al contrario, l’ala mobile all’anteriore renderebbe difficile ridurre il peso delle future monoposto, uno degli obiettivi principali imposti dalla Federazione Internazionale. Al momento dunque ci sono poche certezze sui futuri regolamenti, esclusi quello già approvati per le power unit, oltre che su come effettivamente saranno le prossime vetture. Nonostante i timori, la Federazione sembra però essersi impegnata nell’ascoltare i problemi sollevati dai team. Il tempo, come detto, inizia però a stringere. Ora le prime risposte si attendono dal Technical Advisory Committee nella giornata di giovedì 11 aprile, con la speranza che possano essere positive.
LEGGI: “Regole 2026: la FIA pensa ad una sorta di Push to pass”
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