Prima Pramac Racing, che ad oggi veste di rosso Ducati, si trova ad affrontare una decisione cruciale per il suo futuro: confermare altri due anni con la casa di Borgo Panigale oppure diventare il team satellite Yamaha dal 2025. Ecco presentati i due scenari di mercato non senza tutte le incognite che si portano a presso.
Pramac al bivio: Ducati o Yamaha?
Il motomondiale sta cambiando velocemente. Ecco il quadro generale della situazione: Liberty Media è entrata in campo conquistando anche il mondo delle due ruote e dal 2027 entrerà in vigore il nuovo regolamento. ma i protagonisti sono i team e i piloti, le cui sorti sono sempre in bilico. Qui entra in scena la Ducati, che è consapevole di non poter continuare ad avere tre team clienti, e Yamaha, che ne deve ritrovare presto almeno uno. E quale potrebbe essere la pedina cardine di questo scenario se non il Team Prima Pramac Racing? Questo perchè dal 2027 il partner più stretto della Ducati pare sia il Team VR46 di Valentino Rossi, che avrebbe già rifiutato l’offerta Yamaha che non si aspettava questa decisione.
Perciò se non sarà il team di Valentino a passare con Yamaha quello più gettonato potrebbe essere il Team di Paolo Campinoti. La squadra è però fortemente e storicamente legata a Borgo Panigale, senza contare il successo nel 2023 in cui Pramac è risultata il primo team indipendente a vincere la classifica a squadre della MotoGP. Il Team toscano ha un mese e mezzo di tempo circa per poter esercitare l’opzione contrattuale e avere le moto Ducati con le due varianti che hanno un costo diverso: due moto factory dell’anno in corso oppure soltanto una e l’altra dell’anno precedente. Il problema che si prospetta è a livello economico, e per Pramac, che ora può muoversi autonomamente e decidere del suo futuro, sarebbe troppo oneroso continuare a sostenere un impegno a lungo termine del genere.
Due scenari per Prima Pramac Racing
Il primo scenario possibile per Pramac Racing è quello di confermare altri due anni con Ducati con una o due moto ufficiali. Se venisse presa questa strada Pramac continuerebbe ad avere dalla sua parte Gino Borsoi, un elemento fondamentale nel successo del team grazie alle sue qualità tecniche e umane. Secondo aspetto non tecnico ma relazionale è dato dagli gli ottimi rapporti che Paolo Campinoti ha con la nuova proprietà della MotoGP, e la capacità di costruire delle buoni reti è fondamentale nel paddock. Tutto questo sempre con la consapevolezza che potrebbe non esserci un futuro insieme per Ducati e Pramac oltre il 2027.
La seconda possibilità per Pramac sarebbe quella di diventare il team satellite di Yamaha dal 2025. Ci sono alcuni aspetti che infatti potrebbero rendere il team giapponese appetibile. Il Team Manager Lin Jarvis è certo che avverrà uno sviluppo tecnico che porterà la M1 ad essere di nuovo competitiva. Questo grazie al lavoro dietro le quinte e agli aiuti che arriveranno dal regolamento del 2027, ideato per ridurre il gap con gli altri marchi. Secondo aspetto non meno importante è la disponibilità data da Yamaha di contrattualizzare e pagare direttamente almeno uno dei due piloti, cercando di convincere un Top rider libero, che potrebbe essere Bastianini, accanto a Iannone o Martin (che però vuole un team ufficiale). Questo è un aspetto economico non di poco conto che permetterebbe a Pramac un risparmio non indifferente.
Assisteremo alla separazione tra Ducati e Pramac?
Ultimo aspetto da considerare, oltre all’ingaggio dei piloti (e la situazione non cambierebbe di poco le carte in tavola con stravolgimenti alla griglia di partenza) è la necessità da parte di Pramac di rimpiazzare, sostenendo una nuova voce di costo, i sei tecnici più il magazziniere di pista che Ducati attualmente fornisce. Resta da vedere quali sono le prossime mosse che il Team toscano prenderà e come cambieranno così gli equilibri all’interno del paddock. Sarebbe comunque molto strano vedere queste due realtà, Ducati e Pramac, separarsi dopo un così lungo sodalizio.
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