Juan Pablo Montoya ha parlato della situazione delle penalità in Formula 1. I recenti fatti, che hanno coinvolto Kevin Magnussen, hanno aperto diverse polemiche da parte di molti personaggi del Circus. Per l’ex pilota di Williams è chiaro che bisogna fare una revisione ai regolamenti attuali utilizzati dalla Formula 1 e dalla FIA per sanzionare chi commette delle irregolarità.
Montoya vuole un cambio di regolamento per le penalità: “Sarei stato sospeso ogni cinque gare”
La Formula 1 è la competizione nella quale i piloti tra i più forti al mondo si sfidano. Tutti riesconto ad ottenere performance di alto livello con le auto più prestazionali. Così come alto è il livello delle sfide, enorme è il regolamento che ogni squadra ed ogni corridore deve rispettare per riuscire ad ottenere lecitamente i risultati. Per questo motivo, ogni errore commesso ha una penalità correlata che viene inflitta.
L’accumulo di sanzioni subite ha una valenza. Al raggiungimento dei 12 punti di penalità sulla superlicenza, il pilota colpevole è costretto a guardare la corsa dal retrobox per un weekend. Questo tema è salito a galla nel momento in cui Kevin Magnussen ha generato diverse situazioni nel corso del GP di Miami e di quello precedente a Shanghai. Molti team principal, in particolare hanno espresso il proprio fastidio verso la Federazione. Per loro, bisognava prendere decisioni più dure per le mosse del danese.
La tappa successiva del Mondiale giunge ad Imola. Lì diversi diverse leggende della Formula 1 si sono riunite per tributare Ayrton Senna e Roland Ratzenberger a 30 anni dalla loro morte. Tra questi è stato presente Juan Pablo Montoya, che nella storia delle corse è ricordato per le sue mosse in gara, spesso erano ai limiti del corretto. Per questo motivo, Motorsport.com ha chiesto proprio a lui cosa ne pensasse delle varie polemiche. Si è aperto così un altro punto di vista interessante ed un’idea per il futuro.
“Penso che il sistema dei punti sia buono, ma che la penalità sia troppo severa. Capisco l’idea alla base, ma alla fine è difficile vietare ad un pilota di correre quando i suoi sponsor contano su di lui e tutto il resto. È diverso se un pilota si infortuna e salta una gara, ma mettere un pilota in una posizione del genere è difficile. Capisco che i commissari sportivi e la FIA stiano cercando di rendere le gare più ‘pulite’ e hanno fatto un buon lavoro. Però, personalmente, credo che ci siano altri modi per penalizzare i piloti. Probabilmente sarei stato sospeso ogni cinque gare“.
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