In vista del 2026, Sauber si dice favorevole a un aumento del budget cap, al fine di garantire una maggiore parità tra le squadre.

Dalla sua introduzione nel 2021, il budget cap non ha mancato di sollevare polemiche e discussioni. In vista del nuovo ciclo regolamentare del 2026, il tetto alle spese torna ad essere oggetto di dibattito. A parlarne è Alessandro Alunni Bravi, Team Representative di Sauber, che si dice favorevole a un aumento del cap per una cifra superiore ai 200 milioni di dollari, ammontare che il team di Hinwil reputa più consono alle esigenze dei team, nonché funzionale a livellare la competitività tra le squadre.

Sauber tra le squadre favorevoli all’aumento del budget cap dal 2026

Il 2026 si avvicina e con esso il nuovo ciclo regolamentare, che comporterà per la Formula 1 cambiamenti su più fronti, budget cap incluso. Diversi sono, infatti, i team che spingono per un aumento del tetto di spese, così da far fronte alle esigenze della campagna agonistica.

Come riportato da Motorsport.com Italia, Alessandro Alunni Bravi, Team Representative della Sauber, è tra coloro che si dicono favorevoli a tale aumento, sottolineando come l’esperienza maturata in questi anni possa consentire anche una ridefinizione più chiara di questo strumento. “Credo che negli ultimi tre o quattro anni di attuazione abbiamo imparato molto. Anche sul modo in cui viene applicato in diverse aree. E credo che l’obiettivo sarà quello di evitare le aree che possono essere interpretate in modo diverso dai team, soprattutto per quanto riguarda la definizione di attività di F1 o non di F1.”

Budget cap sauber favorevole aumento
Photo Credit: Stake F1 Team Stake Sauber X

Sauber, come altri team, ne avrebbe un interesse specifico, dal momento che, con l’ingresso di Audi nel 2026, il team intende rafforzarsi sia in termini di infrastrutture e che di risorse intellettuali, tali da poter garantire una base solida sulla quale costruire obiettivi di competitività. In questo senso, secondo Alunni Bravi, l’aumento del cap aiuterebbe a livellare la griglia, offrendo pari condizioni di partenza.

“L’obiettivo è avere condizioni di parità, soprattutto nei reparti di costruzione delle vetture. Per i team come noi sarà importante introdurre un elemento che possa, direi, equiparare le differenze in termini di costo della vita, perché ovviamente c’è una sorta di discrepanza tra il costo in Svizzera e quello in altri Paesi, e credo che dovremmo mettere tutti i team allo stesso livello, almeno come punto di partenza. Quindi la differenza saranno la capacità delle persone e la qualità del lavoro, non altri fattori che possono influenzare negativamente questo punto di partenza”, conclude.

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Miriana Straccia

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