Il CEO della F1, Stefano Domenicali, è stato ospite, insieme a Charles Leclerc e Francesca Michielin, di 2046, il podcast condotto da Fabio Rovazzi e Marco Mazzoli, in un puntata dedicata alla Formula 1. Tra le tematiche trattate, l’ex Ferrari si è espresso in merito alla rinascita della categoria che, dopo un drastico calo d’interesse, ha gioito in questi ultimi anni di ritrovata popolarità. Per Domenicali, il merito è da ascrivere a Liberty Media e al rilancio comunicativo della categoria messo in atto dalla società.
Domenicali ospite di Rovazzi e Mazzoli: “F1 è rinata grazie a un linguaggio diverso”
La puntata a tema Formula 1 di 2046, il podcast di Rovazzi e Mazzoli, ha fornito vari spunti interessanti, con la passione per la categoria a fare da filo conduttore. Tra gli argomenti trattati, Stefano Domenicali si è espresso sulla recente onda di popolarità che lo sport sta attraversando.
Secondo il CEO, il merito va anche al nuovo linguaggio e ai nuovi strumenti comunicativi adottati, soprattutto dopo l’ingresso di Liberty Media, che ha fatto dell’intrattenimento e dello spettacolo elementi cardine da affiancare allo sport. “In questi anni, l’elemento che ha contribuito al successo è aver capito che la modalità di presentare un evento come unicamente sportivo avrebbe fatto perdere interesse. Abbiamo quindi cercato di parlare un linguaggio diverso, per quei tifosi che erano lì pronti ad accoglierci.“
“Prima non c’erano i social o Netflix. Queste cose non facevano parte del modello di comunicazione della F1. Anche il film con Brad Pitt rientra in questo contesto e tutto ciò ha cambiato lo spettro di chi ci segue.” Aspetto questo, che spesso fa storcere il naso agli appassionati di vecchia data perché sinonimo di una F1 che cambia. “Adesso, chi viene a vedere un GP deve avere un evento che lo intrattiene su tanti livelli, e quindi abbiamo cercato di integrare concerti, simulatori, ed altre attività che riempiono il weekend. Le fasce prezzo dei biglietti sono molto diverse e quindi dobbiamo avere la capacità di attrarre un po’ tutti. ”
Ma se la Formula 1 cambia, lo fa per una ragione, ossia quella di sopravvivere. E mentre alcuni anni fa, la la categoria sembrava sull’orlo del baratro, “adesso tutti vogliono venire a vedere i gran premi”.
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