Qualifiche GP Giappone Sainz
Sainz rivela come l'appendicite che lo ha costretto ad un'operazione d'urgenza in Arabia Saudita avrebbe potuto avere gravi conseguenze.

Ospite del podcast nude project, Carlos Sainz torna a parlare del weekend dell’Arabia Saudita, quando lo spagnolo è stato costretto a saltare qualifiche e gara a causa di un’appendicite. Il ferrarista rivela le sofferenze fisiche vissute durante il fine settimana, che lo hanno costretto a un’operazione d’urgenza al fine di evitare gravi conseguenze.

Sainz rivela i grossi rischi corsi a causa dell’appendicite nel weekend in Arabia Saudita

Carlos Sainz, al podcast nude project, ha raccontato le difficoltà riscontrate durante il secondo appuntamento stagionale a Jeddah, in Arabia Saudita. Lo spagnolo era riuscito a completare solo le sessioni di libere del venerdì, seppur in uno stato di sofferenza, prima che le condizioni fisiche prendessero il sopravvento. Sono state le due sessioni più difficili della mia carriera su un circuito super fisico con curve molto veloci, non mangiavo, non avevo energie, sudavo più del solito. Ho sofferto molto. Sabato mattina mi sono reso conto che il mio malessere non era un virus. Ho chiesto di fare un’iniezione per operarmi dopo la gara, ma dopo quello che mi hanno detto i medici mi sono operato subito”.

Sainz rivela, infatti, che sebbene si trattasse solo di un’appendicite, ci sarebbero stati grossi rischi nel posticipare l’operazione: “Volevo correre e spostare l’intervento, ma i medici mi hanno detto che avrei rischiato di morire se fosse esplosa“. 

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Photo Credit: Scuderia Ferrari HP X

Al momento il destino di Sainz è in definizione, con trattative ancora in corso per ottenere un sedile per il prossimo anno. Circostanze già vissute dallo spagnolo che, sempre nel podcast, si sofferma a parlare delle difficoltà e delle incertezze incontrate nel corso della carriera, nonché del peso di essere il figlio di un grande nome nel motorsport come Carlos Sainz senior.

“Nel 2014 la Red Bull mi disse ‘o vinci o non ti porteremo in F1. E anche se vinci, potrebbe non esserci posto’. Quando stavo per vincere le World Series, la Red Bull ha ingaggiato Verstappen e io sono rimasto senza posto. Ma ho vinto il campionato, si è liberato un altro posto e quello era per me”.

Se fossi stato un ‘pacco’ mio padre mi avrebbe portato a giocare a tennis o a golf. A dieci anni tutti mi prendevano a sportellate perché battere il figlio di Sainz era prestigioso. Fu allora che mio padre mi disse che in questo ambiente o mordi o vieni morso. In F1 tutti pensiamo si essere i migliori, se non si ha questa mentalità non si riesce a battere gli altri 19″.

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Miriana Straccia

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