Tombazis livree simili
Nikolas Tombazis discute la problematica delle livree delle monoposto troppo simili tra di loro, volendo trovare una soluzione per il 2025.

Non è una novità che gli appassionati del Circus siano insoddisfatti del “problema” delle livree delle monoposto di quest’anno. Infatti, come lamentato da alcuni, le vetture sono troppo simili tra loro, rendendole quasi indistinguibili in pista. Nikolas Tombazis, direttore delle monoposto FIA, ha commentato la situazione e intende portare il problema all’attenzione della prossima commissione per il 2025.

Le dichiarazioni di Tombazis sulle livree

Il dilemma delle livree che risultano cromaticamente simili è attribuito all’eccessivo utilizzo di carbonio a vista, come spiega Tombazis in un’intervista per Autosport. La vernice viene applicata con parsimonia per mantenere il peso delle vetture il più basso possibile. Questa pratica, soprattutto durante le gare notturne o durante riprese specifiche, porta le monoposto a somigliarsi notevolmente tra loro.

Tombazis livree simili
Photo Credit: Formula 1 X

Uno dei problemi è che le auto hanno troppo carbonio, a causa del peso della vernice, quindi le monoposto risultano troppo nere. Tutti i team hanno lavorato molto per modificare il tipo di vernice, e attualmente la maggior parte di essa è composta da pellicole estremamente sottili per ridurre il peso al minimo” ha commentato il direttore.

Tuttavia il problema non sarebbe solo l’utilizzo di troppo carbonio:Alcuni team utilizzano schemi di colori simili, quindi le auto finiscono per sembrare visivamente molto simili. Stiamo ancora discutendo con i team e la questione sarà affrontata nella prossima riunione della Commissione F1”.

Tombazis livree simili
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Non vogliamo imporre regolamenti sulle livree, ma le auto devono essere facilmente distinguibili”. Ha concluso Tombazis.

In passato, i piloti avevano caschi più riconoscibili e li mantenevano per tutta la carriera. Ora con le regole che permettono di cambiare il design del casco, hanno molte variazioni, ma l’Halo rende comunque difficile vedere il casco. Dobbiamo trovare un modo per far sì che le persone possano riconoscere facilmente sia i piloti che le auto”.

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Irene Barbaro

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