Il GP d’Ungheria si è concluso con la prima vittoria in Formula 1 di Oscar Piastri, in una storica doppietta della McLaren. Tra le numerose controversie che hanno caratterizzato questo weekend di gara, spicca il malumore di Max Verstappen, per la prima volta davvero furioso con il team di Milton Keynes. Ad alimentare la sua rabbia, anche la firma di Helmut Marko su un documento che conferma la sua permanenza, e quindi anche quella di Verstappen, nel team fino alla fine del 2026, senza possibilità di uscita anticipata.
Clausola Verstappen-Marko: Horner corre ai ripari
Era ormai nota la famosa clausola che legava Max Verstappen a Helmut Marko: se il consulente della Red Bull avesse lasciato il team, Verstappen avrebbe potuto fare lo stesso, indipendentemente dal contratto che lo lega alla scuderia fino al 2028.
Secondo quanto riportato da Motorsport.com, Christian Horner, Team Principal della Red Bull, sembra aver preso provvedimenti. Il TP ha fatto firmare a Marko una lettera d’accompagnamento che lega il consulente al team fino al 2026, mettendo così Verstappen in una situazione di “gabbia”.
Un’azione sicuramente ben pensata, quella di Horner, in un periodo in cui il mercato piloti per la nuova stagione è sempre più acceso e Toto Wolff sembrava ancora aspettare Verstappen a braccia aperte nel team Mercedes.
Allo stesso tempo, il Team Principal della Mercedes non sembra essere scoraggiato dalla nuova clausola.
“Non conosco il contenuto della clausola, ma la cosa più importante è se il pilota vuole restare a guidare per un team o no. Tutto dipende da questo” ha commentato Wolff, come riportato da Sky Deutschland.
Il nuovo risvolto, che lega Verstappen alla Red Bull fino al 2026 in concomitanza con Helmut Marko, sembra progettato per garantire stabilità al team e prevenire qualsiasi uscita imprevista del pilota olandese. Tuttavia, questa mossa non è stata ben accolta da Max Verstappen, come dimostra la sua furia durante il GP d’Ungheria. La sua reazione probabilmente non era dovuta solo a un pacchetto di aggiornamenti deludenti, ma anche alla frustrazione per la nuova clausola che limita le sue opzioni future.
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Irene Barbaro
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