Con un Perez in difficoltà, Red Bull si vede costretta a valutare sostituti: per Helmut Marko, Lawson e Tsunoda sono entrambi in lizza.

Alle difficoltà di Sergio Perez non sembra più esserci rimedio. Dopo il rinnovo contrattuale avvenuto a inizio giugno, la spirale di risultati negativi del messicano ha iniziato a indispettire i vertici Red Bull, che si trovano a dover valutare un sostituto a stagione in corso. Intervistato da GrandPrix247, Helmut Marko ha affrontando la questione, valutando Liam Lawson e Yuki Tsunoda come papabili candidati, accanto al veterano Daniel Ricciardo.

Perez delude Red Bull, Marko valuta Lawson e Tsunoda

La crisi di rendimento di Sergio Perez, distante oramai anni luce in classifica piloti dall’ingombrante compagno di box, Max Verstappen, rischia di costare caro alla Red Bull in ottica Costruttori. Sono soltanto 15, infatti, i punti che il messicano è riuscito a raccogliere negli ultimi sei appuntamenti, costringendo la compagine anglo-austriaco a rivedere i propri piani. Con un campionato inaspettatamente competitivo, lo scarso rendimento del #11 ha acquisito un peso specifico maggiore, causando una vera e propria emorragia di punti per Red Bull, ostacolandone la corsa al titolo.

Come ogni contratto, anche quello di Perez presenta delle clausole. Nello specifico, come alluso dallo stesso Helmut Marko, nel caso in cui Checo dovesse conservare un distacco di oltre 100 punti da Verstappen dopo Spa, la Red Bull potrebbe procedere alla sua sostituzione.

In merito ai possibili sostituti, parlando a GrandPrix247, il consigliere austriaco ha spiegato come, oltra al giovane neozelandese Liam Lawson, la Red Bull starebbe valutando anche Yuki Tsunoda per il secondo sedile. “Se Lawson può essere il sostituto di PerezDobbiamo aspettare. Ha fatto un test a Silverstone giovedì. C’è anche Yuki Tsunoda che sta andando molto bene“.

perez marko
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Finora, il giapponese classe 2000 non era mai apparso realmente in lizza per un posto nel top team, a causa di un potenziale giudicato insufficiente. Eppure i recenti avvicendamenti, uniti alle buone prestazioni di Yuki, hanno reso questa possibilità decisamente più concreta. “Abbiamo avuto molte discussioni con Yuki, lo abbiamo anche portato da un mental trainer perché prima gridava in modo stupido e poi stava diventando più lento. È questo l’aspetto che mi preoccupava di più. Gli abbiamo detto: ‘Se dici a un ingegnere che la macchina fa schifo, cosa deve fare?’ È necessario fornire informazioni tecniche dettagliate. Devi concentrarti e scoprire esattamente quali sono i problemi. E ora penso che, in pratica, se parli con Yuki, lui non urla, ma ha un modo di parlare aggressivo. Con Isack Hadjar vale lo stesso. Per questo lo abbiamo messo assieme a dei mental trainer per evitare che ciò accada”.

Il nome più gettonato sembra però essere sempre quello di Daniel Ricciardo. Il rientro in F1 con la scuderia satellite è apparso sin dall’inizio come un anticipazione del ritorno in Red Bull. Una sorta di chiusura del cerchio, si potrebbe dire, mettendo la parola fine a quella storia lasciata in sospeso sei anni fa. In ogni caso, il destino di Perez è ancora nelle sue mani e nelle prestazioni che sarà in grado di offrire nelle prossime due gare.

LEGGI: “Montoya: “Verstappen e Perez hanno due macchine diverse””

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Miriana Straccia

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