Con i rivali che incalzano, le difficoltà di Perez sono un grosso limite che Red Bull potrebbe non è essere più disposta a tollerare.

Le difficoltà di Sergio Perez sembrano non avere fine. Nonostante il rinnovo contrattuale, il messicano non sembra aver ritrovato la serenità e lucidità necessarie a performare al meglio. Al contrario, in seguito all’annuncio, Checo pare essere finito nuovamente in una spirale negativa. Ma con i rivali che incalzano Red Bull, le difficoltà del #11 hanno assunto dimensioni macroscopiche, costituendo un limite importante che la squadra potrebbe non è essere più disposta a tollerare.

Perez, Red Bull chiede di più: “Dovrà scavare a fondo per riuscire a riprendersi”

15 a 101, i punti conquistati rispettivamente da Sergio Perez e Max Verstappen negli ultimi cinque appuntamenti. Il confronto è eloquente e racconta la crisi nera che il messicano sta vivendo in questo momento della sua carriera. Ma se finora la supremazia assoluta della Red Bull poteva giustificare la scelta di confermare Perez per amore degli equilibri interni, il nuovo livello di competitività dei rivali non ammette passi falsi, e il rinnovo del messicano potrebbe trasformarsi in un prezzo troppo alto da pagare.

Il nuovo contratto, infatti, non ha avuto l’effetto sperato, con il #11 che, invece di ritrovare la tanto auspicata competitività, ha finito col collezionare una serie di prestazioni insufficienti. L’ultima, in ordine di tempo, al GP d’Austria, dove se è vero che la performance in gara è stata ostacolata dai danni alle fiancate riportati nello scontro con Piastri, è vero anche che negli appena 100 km della Sprint Race, Perez ha accumulato oltre 17 secondi dall’olandese.

Come riportato da Motorsport.com, sulle inspiegabili difficoltà del messicano si è espresso Chris Horner. Il TP ammette che la squadra sia intenzionata a lavorare insieme al pilota, ma il recupero deve necessariamente avvenire in tempi brevi. “Stiamo facendo del nostro meglio per scoprire cosa manca, perché le prime quattro o cinque gare sono state molto competitive. A Suzuka, una delle piste più difficili al mondo e un vero circuito per piloti, Checo era a un decimo di secondo da Max. Qui, con nove curve, il distacco è notevolmente maggiore. Quindi, dobbiamo solo arrivare a fondo e aiutarlo a recuperare.

Photo Credit: Red Bull Content Pull

Penso che la posizione di Checo all’interno della squadra e il suo contributo abbiano giustificato il rinnovo, ma ovviamente c’è sempre pressione […] e Checo è consapevole dello scrutinio a cui è sottoposto, specialmente in una macchina che sta vincendo molte gare e performa a un certo livello con l’altro pilota. Questa è la Formula 1, e quella pressione esiste naturalmente su qualsiasi compagno di squadra che non sta dando il massimo. I media iniziano a fare domande ed è molto facile perdere la testa in quel caso.

Il riferimento al contratto potrebbe non essere casuale, dal momento che è lecito ipotizzare che in esso sia presente una clausola in termini prestazionali, che permetterebbe alla squadra di svincolarsi dai servizi del messicano qualora i risultati continuino ad essere deludenti. Ciò che è certo è che in un campionato tirato, le prestazioni di Perez hanno assunto un peso specifico maggiore, e per ottenere il titolo, migliorarsi è diventato un imperativo categorico. “Quello che mi ha impressionato di Checo negli ultimi quattro anni è che ogni volta che la pressione è stata davvero forte, e lo è in questo momento, è sempre stato in grado di riprendersi. Dovrà scavare a fondo per riuscirci.

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Miriana Straccia

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