pirelli mario isola
In vista dei regolamenti 2026, Pirelli avvisa che ci saranno difficoltà nel testare gli pneumatici per le nuove monoposto.

Il 2026 non è più così lontano e con esso il cambio di regolamenti che la Formula 1 dovrà attraversare. La nuova generazione di monoposto sarà sensibilmente diversa da quella precedente, con cambiamenti che riguarderanno, com’é naturale, anche gli pneumatici. Su quest’aspetto Pirelli ha però espresso delle perplessità, segnalando l’impossibilità di creare una mule-car per testare gli pneumatici in modo adeguato.

Pirelli avverte: con i regolamenti 2026 impossibile creare una mule-car per testare gli pneumatici

Con il 2026 alle porte, la Formula 1 si prepara ad affrontare un nuovo ciclo regolamentare che ne cambierà la fisionomia. La nuova generazione di monoposto differirà non poco dalle attuali vetture, con cambiamenti che riguarderanno peso e dimensioni, ma anche nuovi propulsori e carburanti, passando per l’introduzione dell’aerodinamica attiva. La bozza dei regolamenti pubblicata a inizio giugno dalla FIA ha però lasciato diversi interrogativi agli addetti ai lavori, che hanno chiesto chiarimenti in merito alla power unit e alla nuova aerodinamica.

A subire modifiche vi sono anche gli pneumatici, che dovranno chiaramente adattarsi alle nuove macchine. In merito a quest’aspetto è intervenuto Mario Isola. Intervistato da Race Fans, il responsabile dell’area motorsport Pirelli ha reso note le difficoltà riscontrate dal fornitore ufficiale a testare adeguatamente le gomme.

regolamento 2026 pirelli
Photo Credit: FIA Site

Il problema deriva dal fatto che, data la differenza tra i regolamenti, creare una mule-car ibrida tra quello nuovo e quello attuale non è un’ipotesi percorribile, ostacolando di conseguenza lo sviluppo dei nuovi pneumatici.

“È impossibile, direi, creare una mule-car con caratteristiche simili,-ha spiegato Isola- non potremo avere vetture più piccole. Potremo solo risparmiare un po’ di peso: invece di fare long run con i serbatoi pieni potremo cercare di ridurre il livello di carburante per simulare la riduzione peso. Ma per il resto è impossibile, perché non abbiamo l’aerodinamica attiva”.

Ragion per cui, la simulazione svolgerà un ruolo chiave, sebbene con i limiti del caso. “Per noi è importante lavorare in parallelo con il modello virtuale e con il modello fisico, cerchiamo di capire quale sia la correlazione tra i due per avere dei test che siano il più possibile rappresentativi di quello che troveremo nel 2026, sapendo che non sarà mai rappresentativo al 100%. Per il momento abbiamo simulazioni che provengono dalla FIA, ma non ancora dai team, ma nel processo di sviluppo riceveremo anche le simulazioni delle scuderie e potremo capire qual è l’idea generale delle prestazioni stimate per il 2026″.

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Miriana Straccia

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