Dopo aver diffuso i principali dettagli dei nuovi regolamenti del 2026, la FIA ha dovuto affrontare i dubbi e le perplessità espresse da team e piloti. Il responsabile tecnico della FIA, Nick Tombazis, ha chiarito come l’obiettivo della federazione sia di lavorare insieme ai team per il perfezionamento delle nuove regole, fiducioso che la data di inizio per i lavori alla nuova vettura verrà rispettata da tutti.
Regolamenti 2026, Tombazis: “Non si può nascondere un imbroglio”
A inizio giugno la FIA ha consegnato ai team la bozza dei regolamenti 2026, diffondendone poi ai media i principali dettagli. Le novità presentate non hanno mancato di suscitare perplessità tra gli addetti ai lavori, che hanno quindi chiesto chiarimenti alla FIA. I regolamenti infatti, non sono ancora definitivi, e c’è quindi ancora margine per apportare modifiche.
Come spiegato da Nick Tombazis a Motorsportmagazine.com, la FIA ha l’obiettivo di lavorare insieme ai team per la finalizzazione dei regolamenti, chiudendo la questione entro la fine di ottobre. “Ci sono ancora argomenti specifici che definiremo insieme alle scuderie, questi argomenti prevedono il fatto che i team ci assistano attraverso simulazioni e progettazione. Speriamo che ciò avvenga durante l’estate per mettere a punto tutto con l’arrivo dell’autunno“.
I lavori sulla nuova vettura potranno iniziare solo a partire dal 1 gennaio 2025. Ciò spiega anche il ritardo nella finalizzazione dei regolamenti, con la FIA che non ha fretta di renderli definitivi, onde evitare che i team inizino a lavorare al progetto prima di quanto sia concesso. Tombazis nutre comunque una certa fiducia sulla lealtà dei team, sia in virtù dei controlli che la FIA effettuerà che in vista di scambi di personale tra team.
“Un’attività su larga scala come un imbroglio palese in termini di avvio illecito di un programma 2026 o altro coinvolge un numero elevato di persone in una scuderia, non si potrebbe nascondere una cosa del genere e all’interno del team e circoscriverne la conoscenza a tre persone. Le conseguenze di una cosa del genere sarebbero così enormi che credo ci vorrebbe una squadra molto coraggiosa, o molto stupida, o entrambe le cose, per decidere di imbarcarsi in un’avventura del genere. Perché le squadre perdono personale, non tutti in una squadra sono sempre contenti, o felici di partecipare a un imbroglio. È la storia della F1, le squadre molte volte sono state messe nei guai da ‘informatori’ che una volta cambiata casacca vuotavano il sacco su cosa aveva fatto la squadra in cui hanno lavorato in precedenza“.
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