Iracondo, arrogante e immaturo. Questo è il Max Verstappen visto in occasione della gara in Ungheria, un Verstappen (ritornato Versbatten) che, però, ha anche dei difetti. Basta solo trovarli.
Verstappen in Ungheria: Red Bull, punto di non ritorno?
Il weekend in Ungheria è stato nero dipinto per Max Verstappen sin dalla vigilia. La sua RB20, equipaggiata di una nuova specifica che riprende le forme della RB19 (ma evoluta) non ha dato i risultati sperati sul tracciato di Budapest con l’olandese costretto, ancora una volta, ad accordarsi alla McLaren MCL38, monoposto più completa del lotto.
Quando le cose non girano come vuole Max, ecco che il tre volte campione del mondo tira fuori il suo vecchio lato che sembrava aver messo da parte a favore di una versione di se stesso più matura. Ma in Ungheria Max ci ha mostrato che quel leoncino arrabbiato col mondo era soltanto assopito e non era svanito, tutt’altro.
Il tragico weekend ungherese ha tirato fuori delle crepe che non sembravano esistere tra Max e Red Bull con l’olandese capace di asfaltare nei toni la squadra che lo ha portato sul tetto del mondo. “È impressionante il modo in cui ci siamo lasciati ridurre e abbiamo mandato completamente a put**e la mia gara”, tuona iracondo Max Verstappen in uno dei tanti team radio (questo in particolare durante il giro 42/70) riferendosi al suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase e al Capo della Strategia Red Bull Hanna Schmitz.
In un ennesimo commento col suo muretto la situazione non è cambiata con Max Verstappen superbo e furioso che tuona (ancora) contro i due mal capitati: “No, non darmi quella me**a! Voi ragazzi mi avete dato questa strategia di me**a, ok? Sto cercando di salvare ciò che posso. Ca**o!”. A fine gara, il tre volte iridato non si è voluto scusare con il box per i team radio forse troppo accesi e ha dichiarato a Sky Sports Uk che “se non va bene questo suo comportamento gli altri possono andare a farsi fo****e”.
In Ungheria abbiamo assistito ad un Verstappen molto agguerrito oltre che in pista anche nelle comunicazioni coi box che non hanno mai toccato un livello così alto nei toni e anche nelle parole fin troppo accese. Qui non si tratta di giustificare un pilota per l’eccesso di adrenalina dovuto alla corsa, ma è proprio il modo di essere di Verstappen che, purtroppo per molti, rimane ancora etichettato come immaturo e infantile – tant’è che lo stesso Lambiase lo ha etichettato come tale. Ma questo suo modo di essere, molto old school, gli ha concesso di vincere tre titoli mondiali.
Certo, è da notare che dopo questo appuntamento del Campionato Mondiale di Formula 1 non si può parlare di un rapporto finito tra lui e la Red Bull, ma sappiamo anche quanto poco possa metterci Max Verstappen nel cambiare idea e guardarsi attorno senza attendere la scadenza del suo contratto che, ricordiamo, avverrà nel 2028.
La porta lasciata aperta dalla Mercedes è sempre una strada percorribile e, dopo questo episodio che non ha lasciato indifferente il paddock della massima serie dell’automobilismo, Toto Wolff sarà ben che lieto di indorare la pillola per Max e convincerlo a passare al “lato oscuro”, mettendo da parte il talentuoso Kimi Antonelli mandato a fare l’apprendistato in Williams.
Il prossimo appuntamento che si terrà sul circuito di Spa-Francorchamps darà molte chiavi di letture su quello che potrà essere l’esito del rapporto tra Max Verstappen e la sua Red Bull. Di certo l’Ungheria ha lasciato percepire una cosa molto importante: ormai nulla può essere considerato certo.
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