Il pilota di Casa KTM Jack Miller ha raccontato come sia cambiato lo stile di guida in MotoGP in questi anni e di come la figura del pilota sia secondo lui di primo piano rispetto all’evoluzione e alla tecnologia: “Sento che il pilota ora fa la differenza”. Si è poi espresso sulla scelta di Ducati di prendere Marc Marquez.
Miller: “Sento che il mio stile è cambiato incredibilmente”
Jack Miller è uno dei piloti veterani della Classe Regina. Milita in MotoGP da ormai 10 anni e ha potuto vedere i cambiamenti che ha subito la categoria, in primis dal punto di vista della guida, che negli anni si è completamente trasformata. “È cambiata incredibilmente. Da quando sono venuto qui, ho spostato un po’ il posto dove ci sediamo più o meno al centro, dove siamo adesso. Quando ho iniziato, tutti si toccavano i gomiti e cose del genere, ma non come oggi, dove la spalla è quasi a terra”. – ha dichiarato il pilota ufficiale KTM a Speedweek.com
“Dopo il Mugello ho dovuto farmi adattare la tuta perché, per come stavo sulla moto al Mugello, la tuta non mi andava più bene e bloccava la circolazione sanguigna perché ti stai allungando molto più di quanto io abbia mai fatto mentre guidavo una moto nella mia vita. Sento che il mio stile è cambiato incredibilmente. Ma quando guardo video di ragazzi che si toccano le spalle fino all’estremità del manubrio come se niente fosse, non ho la sensazione di farlo. Ma a volte, quando guardo le foto, rimango sorpreso dal mio aspetto in moto”.
Spesso viene detto che ormai nel mondo del motociclismo contemporaneo la figura del pilota sia meno determinante del mezzo che guida, che sarebbe quello a fare realmente la differenza. Jack, però, non la pensa allo stesso modo: “È difficile dirlo perché c’erano solo 3, forse 4 moto sulla griglia che potevano vincere una gara. Ora abbiamo 20, 22 moto in griglia che possono vincere gare. Quindi sento che ora il pilota fa la differenza. Pecco è un pilota fantastico e penso che parte di quello che fa sia straordinario e penso che sia per questo che è diventato campione del mondo. Ma non è tutto. Se guardi cosa si aspettavano tutti da Marc, per esempio. Che arriva e vince ogni singola gara.
“Questo non è irrispettoso, ma è scortese nei confronti di ciò che Pecco ha fatto negli ultimi anni perché guida in modo fantastico. l livello di questi ragazzi, di ognuno dei miei concorrenti, è incredibile. Sono atleti incredibili e ognuno di loro si prepara in modo ottimale per essere il migliore domenica. Quindi non direi che sia diventato più uno sport ingegneristico. È diventato più uno sport da piloti perché devi cercare di trovare le più piccole differenze per fare il passo successivo verso la vittoria, per essere migliore degli altri”.
Parlando della scelta di Ducati per il 2025 l’australiano ha affermato: “Capisco che Marc è Marc ed è estremamente forte. Jorge è Jorge e ha dimostrato negli ultimi anni di essere estremamente forte. E sono sicuro che nessuno di noi sa come sia l’intera situazione. Non sappiamo cosa sia successo, possiamo solo fare ipotesi sul perché abbiano scelto lui o perché non abbiano scelto l’altro, ma non conosciamo tutta la storia quindi preferisco non approfondire troppo. Non so cosa sia successo. Ho provato compassione per Enea in tutta questa situazione perché nessuno parlava di lui. La bicicletta rossa è un sedile molto desiderabile.
“La pelle rossa è ciò che molti di noi sognavano da bambini, ma con questo sedile arrivano molta pressione e molte cose diverse. Penso che sia positivo per lo sport il modo in cui sono andate le cose. Penso che Jorge possa fare un lavoro fantastico ovunque voglia andare. Sarà interessante vedere anche Marc e Pecco come compagni di squadra. Se qualcuno di noi avesse detto sei anni fa che Marc sarebbe stato un pilota ufficiale Ducati nel 2025, avresti detto che eri drogato. Da appassionato di questo sport penso che sia fantastico vedere Marc e sarà bello vederlo anche con la pelle rossa“. – Ha concluso Jack Miller
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