Una trattativa tra team e FIA sembra attualmente in corso per imporre nuovi limiti nei test TPC, in ottica stagione 2025.

I vari team di F1 sono i trattativa con la FIA per introdurre nuovi limiti per i test TPC in ottica 2025. Questi test, che hanno già creato diverse polemiche, potrebbero essere soggetti a restrizioni sul chilometraggio e sui piloti.

Limiti test TPC: l’idea per il 2025

I test TPC, ovvero i Test Previous Cars, hanno creato diverse polemiche in tempi recenti. Proprio per questo, è iniziata una trattativa da parte dei team per imporre dei limiti nei suddetti test per il 2025. I test TPC prevedono l’utilizzo di monoposto che hanno già almeno due anni rispetto al campionato corrente. Al contrario dei test ordinari, limitati a poche sessioni, questi test non sono soggetti ad alcuna restrizione per quanto riguarda il chilometraggio, luogo e numero di giorni per provare la monoposto. I test TPC, date le maggiori possibilità, sono presto diventati occasione per i giovani piloti per allenarsi e prendere domestichezza con una vera monoposto di Formula 1.

Tuttavia, secondo quanto riporta Motorsport.com, i team stanno discutendo per limitare anche il numero di test con vetture a effetto suolo che rientrano nei test TPC, per non creare scontri ed ulteriori polemiche nel 2025. Tutto è iniziato quando i vari team hanno capito che questi test offrono un grande vantaggio, sia per i piloti più giovani, sia per i piloti ufficiali e le squadre. Basti pensare che le monoposto del 2022 sono le prime ad effetto suolo e diversi team ne hanno approfittato per fare analisi approfondite o mettere alla prova le giovani leve. Molti team, come Mercedes, Ferrari e Alpine, hanno dato spazio ai giovani in preparazione per l’eventuale debutto in Formula 1. Red Bull, invece, è scesa in pista a Imola con Max Verstappen a bordo della RB18, tracciato su cui quest’anno ha riscontrato problemi sui cordoli.

Limiti test TPC 2025
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Durante questi test, non è permesso modificare completamente la vecchia monoposto. Ad esempio, non è consentito l’uso di sensori, strumentazioni o software di prova che possano fornire informazioni sulle vetture del campionato attuale. Tuttavia, sono consentite modifiche all’assetto della vettura. Queste modifiche possono offrire un aiuto significativo ai team e permettere di esplorare soluzioni alternative.

L’obbiettivo di Red Bull, grazie a questo test, era fare un confronto tra la monoposto attuale e quella precedente, per comprendere al meglio i problemi a livello meccanico che influenzavano, in negativo, la RB20. Le possibilità di sviluppo offerte da questo tipo di test hanno preoccupato i team rivali. Come riporta Motorsport.com, la questione è stata discussa nell’ultima riunione della F1 Commission prima della pausa estiva. Alcune squadre stavano pensando di intensificare l’uso delle vecchie vetture in pista per fare più test, con l’obiettivo di preparare il personale per il 2025.

Tuttavia, la possibilità che la FIA possa intervenire per evitare disparità tra i team, essendo questi non accessibili a tutti, ha portato alla proposta di limitare tali test per il prossimo anno. Attualmente, la discussione è in corso tra la FIA e il Comitato Consultivo Sportivo. Anche se non è stata ancora presa una decisione definitiva, si sta pensando di introdurre dei limiti su diversi aspetti. Per esempio, non sarebbe permesso girare su nessun circuito che fa parte del calendario nei 60 giorni prima del Gran Premio su quella pista. Inoltre, c’è una proposta di ridurre i test per i piloti ufficiali a solo quattro giorni (o un totale di 1000 chilometri), con un massimo di 20 giorni totali per i test TPC durante la stagione. Questo permetterebbe comunque ai giovani piloti e agli addetti al simulatore di accumulare esperienza.

Limiti test TPC 2025
Photo Credit: Prema X

Frederic Vasseur, Team Principal Ferrari, ha detto la sua sulla vicenda:

“I test TPC svolti con i piloti ufficiali potrebbero essere considerati in modo diverso, perché li vedo più come un lavoro di sviluppo, specialmente quando questi test avvengono una settimana prima di una gara. Non sto criticando Red Bull, perché è tutto conforme al regolamento e va bene così, ma si tratta più di sviluppo che di altro. Se dobbiamo regolare la situazione, dovremmo distinguere tra i giorni in cui testiamo con i piloti ufficiali e quelli in cui testiamo con i piloti non ufficiali– Frederic Vasseur.

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Alessandra Mottadelli

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