Paul Monaghan ritiene che la strada di sviluppo intrapresa da Red Bull non sia erronea, negando che la RB20 si comporti come una diva capricciosa.

In un’intervista rilasciata a RacingNews365, Paul Monaghan, ingegnere capo di lunga data nel team di Milton Keynes, ha parlato delle difficoltà riscontrate da Red Bull in questa prima metà di stagione. Secondo il britannico la squadra non ha intrapreso una via di sviluppo erronea, negando che la RB20 si comporti come una diva capricciosa.

Red Bull, Monaghan: “Faremo qualunque cosa per ottenere il massimo dalla RB20”

Paul Monaghan, ingegnere capo Red Bull, in un’intervista rilasciata alla testata RacingNews365 ha parlato delle difficoltà riscontrate dalla squadra negli ultimi appuntamenti. Dopo un inizio di stagione dominante, la RB20 sembra aver perso il proprio smalto, a fronte di una concorrenza sempre più agguerrita.

Monaghan però esclude il paragone con le ultime Mercedes, spesso definite dive dal comportamento imprevedibile. No, non descriverei la nostra auto [come una diva]. Alcuni dei commenti dei piloti, positivi, negativi, quelli che piacciono o che non piacciono, sono stati fatti con la nostra auto nella maggior parte delle gare, se non in tutte, e dunque non sono imprevedibili. Sappiamo cosa potremmo ottenere e abbiamo predisposto misure per cercare di alleviarlo e trarne il massimo vantaggio“.

Photo Credit: Red Bull Content Pool

Dopo il trionfo di Shanghai la RB20 sembrava destinata ad un altra corsa solitaria ad entrambi i Titoli mondiali. E invece, alcuni problemi di vecchia data, come la difficoltà a gestire cordoli e dossi sono emersi in maniera sempre più lampante, a fronte della crescita dei team rivali. Monaghan ha quindi confermato che il team si è più volte interrogato su cosa sia cambiato in un lasso di tempo così breve.

“Questa è la domanda che ci siamo posti più volte. Sorprendentemente, per quanto riguarda la nostra auto, le modifiche sono state minime; le caratteristiche non sono cambiate molto. Abbiamo rivisto la carrozzeria un paio di volte, aumentando il carico per cercare di renderla più efficiente, e non c’è nulla che vediamo nei nostri strumenti di ricerca o che riportiamo dalle corse che indichi che abbiamo peggiorato la situazione o che abbiamo mancato i nostri obiettivi”. 

“Non credo che abbiamo fatto nulla che abbia reso la vettura particolarmente scadente, stiamo cercando di vedere se abbiamo fatto qualcosa per renderla meno buona di prima, ma non abbiamo trovato nulla di concreto, il che è positivo. Ciò significa che il nostro processo di sviluppo è sufficientemente approfondito da consentirci di essere certi delle prestazioni quando applichiamo nuovi elementi all’auto. Chiaramente, vogliamo continuare a valutare e se troviamo qualcosa, non sono sicuro che saremo necessariamente aperti a dirlo. La competizione è contro i nostri avversari, quindi restiamo uniti e andiamo avanti, indietro, di lato, qualunque cosa sia necessaria per ottenere il massimo dalla nostra auto come squadra”. 

LEGGI: “Red Bull Junior Team: i possibili futuri volti della F1”

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Miriana Straccia

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