Red Bull Newey
In una nuova intervista esclusiva Pierre Waché racconta il ruolo di Newey e la necessità di aggiornamenti per la Red Bull.

In una recente intervista per l’edizione olandese di Motorsport.com il direttore tecnico Red Bull Pierre Waché ha raccontato i dettagli del rapporto fra il team e l’ex dt Adrian Newey e di quanto sia necessario l’aiuto del singolo perché il team possa funzionare a dovere.

Il ruolo di Newey in Red Bull viene ridimensionato

Il 1° Maggio la Red Bull Racing annuncia la separazione con Adrian Newey a partire dalla prossima stagione. L’annuncio fa parlare ancora tanto poiché non si sa ancora effettivamente quale sarà il team dove Newey rimarrà in pianta stabile ma, una cosa è certa: ci sono stati diversi contatti con Ferrari anche se parrebbe che non siano andati a buon fine mentre l’ultima indiscrezione uscita di recente darebbe come concluso l’accordo fra l’ex capo progettista e il team Aston Martin.

Newey Red Bull
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Il rapporto con il team anglo-austriaco ha visto un ridimensionamento dei ruoli: il progettista 65enne ha portato alla luce la hypercar RB17 progettandola e inserendola economicamente sul mercato, mentre il suo contributo nel settore delle corse in Formula 1 si è ridotto alla consulenza per le strategie e non più sulla messa a punto e sviluppo della vettura. Il dt Pierre Waché ha risposto così per quanto riguarda la percentuale del contributo nel ruolo dell’ex capo progettista inglese: “Penso che sia meno di prima, anche se ovviamente era ancora coinvolto e faceva parte del team. Ma in una squadra non conta esattamente chi fa cosa. Si lavora come un gruppo per raggiungere un determinato obiettivo.”

I limiti in Red Bull secondo Waché

Nella recente intervista per l’edizione olandese di Motorsport.com, Waché ha raccontato quanto sia importante il lavoro di squadra in Formula 1 per raggiungere i risultati prefissati: “Se non siamo soddisfatti di qualcosa, ovviamente cerchiamo di cambiarla o di compensarla. Per quanto mi riguarda, non sono perfetto nel mio ruolo, come nessuno è perfetto nella vita ma, in Red Bull siamo un gruppo e non è che uno sia più debole di un altro. Ognuno ha dei punti di forza e metterli insieme è ciò che conta. Non esiste un gruppo in cui un individuo fa tutto ma, si tratta di come tutti gli individui lavorano insieme.”

Red Bull Newey
Photo Credit: Red Bull Content Pool

Il limite per Waché non sono tanto le persone quanto gli strumenti messi a disposizione per le persone. Infatti, secondo il francese, gli strumenti in mano allo staff tecnico in Red Bull necessitano ancora di essere aggiornati per riuscire a stare al passo con i tempi: ”Anche se in alcuni aspetti siamo i migliori rispetto agli altri, dobbiamo comunque migliorarne degli altri. La galleria del vento è uno di questi aspetti” e ha concluso affermando che: “le persone sono sempre la cosa più importante, ma come in ogni organizzazione, se non si hanno gli strumenti, le persone non possono fare nulla.

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Lorenzo Serci

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