Historic Minardi Day Nicola Villani
Durante gli Historic Minardi Day, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con Nicola Villani sul WEC e Isotta Fraschini.

In occasione dell’ottava edizione dell’Historic Minardi Day ad Imola, nella cornice della consegna del XIX° Premio Michele Alboreto, abbiamo avuto il piacere di poter fare una chiacchierata assieme al premiato Nicola Villani, voce del Mondiale Endurance su Eurosport, trattando vari argomenti come il ritiro di Isotta Fraschini dal WEC. 

Nicola Villani, appassionato vero e genuino del motorsport ai microfoni di Rossomotori.it

L’Historic Minardi Day è un evento magico, un posto che unisce appassionati autentici e genuini al mondo delle corse automobilistiche. Un evento capace di far rivivere veri e propri momenti d’oro della storia dell’automobilismo mettendo in pista vetture iconiche che hanno segnato la storia di questo fantastico mondo e di chi lo commenta.

Nicola Villani Isotta Fraschini
Photo Credit: autore

Tra vetture storiche appartenute al mondiale di Formula 1, del campionato Marche e Sport Prototipi, non abbiamo potuto tirarci indietro nell’intervistare chi il mondiale Endurance lo racconta con la voce in corpo piena di passione come quella di Nicola Villani, premiato del XIX° Premio Michele Alboreto.

Come commentatore ma soprattutto da appassionato di motori, com’è vivere una giornata come questa del Minardi Day piena di persone che amano questo mondo?

“La vivo nella dimensione più bella perché oggi non lavoro e potrò viverla un po’ come gli appassionati. Andrò a curiosare dappertutto e salutare amici che non vedo mai, dato che siamo in giro sempre a causa del nostro lavoro che, fortunatamente, ci piace. Secondo me Minardi, partendo quasi con una scommessa, ha messo in piedi qualcosa che potrebbe crescere ancora di più. Sarebbe giusto in Italia avere qualcosa di simile a Goodwood in Inghilterra”, dice il commentatore del WEC ai nostri microfoni. 

Historic Minardi Day Gian Carlo Minardi
Photo Credit: Historic Minardi Day Media

“Siamo tra i pochi paesi con una tradizione sportiva, che molti ci invidiano, fatta di Campioni, autodromi con una storia meravigliosa e le macchine più belle vengono costruite nel nostro paese. Secondo me quindi sarebbe giusto che, un po’ alla volta, questo (Minardi Day) diventi il simbolo della passione tipicamente italiana. Pochi sono i paesi dove vi è una passione così. Forse Inghilterra e Germania, per certi aspetti. Noi però abbiamo una tradizione importantissima che nessuno ci può togliere ed è una gran bella cosa”.

Oltre a dare le proprie sensazioni sul prestigioso Historic Minardi Day, abbiamo chiesto a Nicola il suo parere su quello che sta diventando attualmente il Campionato Mondiale Endurance.

Per quanto riguarda il WEC: come stai valutando questa stagione e cosa puoi dirci riguardo il prematuro addio di Isotta Fraschini?

“Sicuramente avrete seguito l’endurance negli anni passati. Abbiamo vissuto anni dove, purtroppo, c’era solo Toyota e poco più.  Sono stato fortunato a commentare gli anni dei duelli Audi-Peugeot e poi quello bellissimo del periodo LMP1, macchine incredibili, dove c’erano Audi, Porsche e Toyota. Ma erano talmente complesse e costose che difficilmente avremmo tutti i costruttori che abbiamo oggi con prototipi, vero, più belli esteticamente e più lenti”. 

Isotta Fraschini lascia WEC
Photo Credit: Isotta Fraschini Media / Michele Scudiero / Drew Gibson Photography

“Poco importa: quello che conta è lo spettacolo! La gente non si accorge se una macchina va 5 secondi più lenta. Si accorge, invece, che a Le Mans quest’anno avevamo 23 Hypercar. Stiamo vivendo un’era che nessuno poteva immaginare, me compreso. Purtroppo è inevitabile che, nel momento in cui la sfida si fa importante, chi ha grandi budget come i Costruttori ha più possibilità”.

“Per Isotta Fraschini, che conosco bene perché ho presentato io la loro auto a Milano lo scorso anno, è più difficile. È stata più una questione economica e mancanza di serietà di chi collabora con loro. Ho parlato con loro (Isotta, ndr) in questi giorni e di più non posso dire”.

E aggiunge al discorso: “Il WEC non deve commettere l’errore di far scappare i costruttori più piccoli come è successo con Glickenhaus, ed è stato un vero peccato. Jim Glickenhaus è ed è stato un sognatore che ha fatto appassionare la gente ed era riuscito, addirittura, ad agguantare il podio a Le Mans. Non è da tutti”.

Glickenhaus ritiro WEC
Photo Credit: WEC Media

“Isotta Fraschini sta cercando la maniera di esserci al via della prossima stagione ed essere pronta a correre con due macchine o, tuttalpiù, con una Hypercar in un team e una in un altro. Il tutto per poter disporre di più risorse economiche. Loro vanno avanti però mi dispiace perché: primo è un brand italiano e secondo perché trovo triste se i piccoli iniziano a sparire a favore solo dei più grandi. Non è giusto!”, racconta Nicola Villani sulla questione Isotta Fraschini. 

“Si rischierebbe di incappare nell’errore che, in parte, ha fatto la F1 e altri campionati come il Mondiale Turismo al tempo, in particolare, dove spesso ci si è piegati al volere di un costruttore o due per poi rimanere a bocca asciutta quando questi lasciano. Spero Isotta torni e spero per gli appassionati che il Mondiale Endurance continui così per altri anni. Vedere una griglia di partenza così e una 24 Ore di Le Mans così è il sogno di qualsiasi appassionato. Soprattutto sarà bello, per i prossimi 3 anni, vederla ad Imola perché l’autodromo se lo merita”.

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Gabriele Bassi

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