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Piero Taramasso non nasconde alcune preoccupazioni per Aragon: "Sarà un weekend difficile con il nuovo asfalto. Già è complicato di per sè".

Piero Taramasso e Michelin si apprestano ad affrontare il weekend di Aragon non senza molti dubbi riguardo le mescole che verranno utilizzate: “Sarà un weekend difficile perché c’è un nuovo asfalto. Non abbiamo avuto modo di fare dei test, quindi porteremo una specifica in più per il posteriore“.

Taramasso: “Al posteriore avremo una soft, una media e una dura”

La MotoGP torna in pista sull’asfalto del Motorland di Aragon dopo due anni di assenza. Sarà un fine settimana piuttosto complicato per il gommista della Classe Regina, Michelin, che si appresta ad affrontare un altro appuntamento molto sfidante dal punto di vista degli pneumatici. Infatti rispetto al 2022, ultimo appuntamento corso al circuito, ritroverà un asfalto completamente rinnovato. Una bella incognita su un circuito che già di per sé presenta delle caratteristiche molto peculiari, come ha riferito il responsabile dell’azienda francese, Piero Taramasso, durante un’intervista ai microfoni di Motorsport.com

Sarà un weekend difficile perché c’è un nuovo asfalto. L’anno scorso non abbiamo corso ad Aragon, quindi gli unici dati di cui disponiamo sono del 2022, quando c’era ancora il vecchio manto. Non abbiamo avuto modo di fare dei test, quindi porteremo una specifica in più per il posteriore: avremo una soft, una media ed una dura. Credo che le ultime due funzioneranno sicuramente, mentre con la soft ci sarà parecchio lavoro da fare per gestire la temperatura e l’usura, perché sappiamo che gli asfalti nuovi di solito tendono ad essere parecchio aggressivi. Per validarla nell’eventualità di farci la Sprint o la gara, bisognerà farci davvero tanti giri ed analizzarla bene, perché potrebbe essere una scelta un po’ rischiosa”.

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Photo Credit: MotoGP.com

Taramasso: “Aragon è già un circuito complicato di per sè”

Per l’anteriore invece non ci saranno nuove soluzioni:Abbiamo confermato soft, media e dura perché riteniamo che queste soluzioni siano ben centrate a livello di rigidità e che non fosse necessario portare una mescola ancora più dura, che probabilmente nessuno avrebbe adoperato. Abbiamo deciso di offrire a tutti due unità in più della soluzione media, che è un po’ la gomma di riferimento per tutti i piloti, quella che funziona bene dappertutto. Invece di averne a disposizione 5 come nell’allocazione standard, in questo caso ne avranno 7. In questo modo, i piloti dovrebbero riuscire a gestire bene il weekend anche se l’asfalto dovesse presentare dei livello di usura elevati. Ma è stato deciso di allargare anche l’allocazione, quindi nel corso del fine settimana potranno utilizzare 11 gomme anteriori e 13 posteriori, una in più rispetto al solito in entrambi i casi”.

Aragon è già un circuito complicato già di per sé, perché è sinistrorso. Inoltre ci sono delle curve come le ultime due, la 16 e la 17, che sono molto veloci e generano tanto carico sulla gomma. Poi è sempre delicata anche la curva 2, che è la prima a destra dopo due rettilinei lunghi. A tutto questo dobbiamo sommare che sono previsti 35-36 gradi a livello di temperatura dell’aria, questo vuol dire che la pista arriverà facilmente a 50 ed anche oltre“.

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Photo Credit: MotoGP.com

Aragon: “Sarà fondamentale studiare bene i dati e trovare dei buoni setting”

Qualche pilota poi ha fatto degli allenamenti con le moto stradali e pneumatici commerciali. Abbiamo visto delle foto sia delle gomme Michelin che di quelle di altri marchi e si vede che il circuito è aggressivo. Si potevano notare graining ed usura sul lato destro, ma anche blister su quello sinistro. E le gomme commerciali sono piuttosto rigide, quindi sarà un weekend nel quale sarà fondamentale studiare bene i dati e trovare dei buoni setting alle moto per aiutare gli pneumatici“.

Per quanto riguarda invece la pressione, che le squadre dovranno ben gestire per rientrare nei valori minimi da rispettare: “Se si può lavorare bene il venerdì ed il sabato, con condizioni stabili, credo che si avranno abbastanza dati per trovare le basi giuste. E’ più complicato quando trovi condizioni miste o sbalzi di temperatura, ma se venerdì fila tutto liscio con 45 minuti di turno alla mattina ed un’ora al pomeriggio si riescono ad ottenere dei buoni dati”. – Ha concluso Taramasso

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Deborah Lazzaro

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