Joan Mir, dopo la gara al GP di Austria, evidenzia ancora una volta il divario tra Honda e le altre case, una su tutte Ducati: “È stata una sfida totale finire la gara. Cerco sempre di essere ottimista, ma in Austria abbiamo capito quanto siamo lontani“.
Mir: “In Austria abbiamo capito quanto siamo lontani”
La gara di domenica in Austria ha dimostrato ancora una volta quanto Honda sia indietro rispetto ai competitor, specialmente rispetto a Ducati. Basta guardare alla classifica a fine Gran Premio. ll primo pilota della Casa dell’Ala Dorata a concludere la gara è stato Takaaki Nakagami, arrivato 14° a 36″3 dal vincitore Pecco Bagnaia. Joan Mir, che è il pilota ufficiale, invece, ha addirittura concluso al 17° posto ed era già a più di 40 secondi dall’italiano. Per Mir, questa è stato un’ulteriore schiaffo in faccia: “È stata una sfida totale finire la gara. Cerco sempre di essere ottimista, ma in Austria abbiamo capito quanto siamo lontani. Questa è la realtà. La gara è stata difficile anche per me, immaginate lo spettatore”.
“È incredibile il lavoro che Ducati sta facendo e il livello della moto in questo momento”, ha detto il Campione del Mondo 2020 che ha potuto constatare di persona l’abisso che attualmente esiste tra la Desmosedici e la RC213V. “Questa domenica ero dietro a Pecco e dall’uscita della terza curva alla quarta, su quel rettilineo, lui era a tre o quattro decimi più veloce di me. E lì devi solo alzare la moto, aprire il gas e lasciare che l’elettronica e l’anti-wheelie lavorino. “La Ducati ha un motore spettacolare, e ha capito come far arrivare a terra quei cavalli. In effetti, la nostra velocità massima non è male per quanto è cattiva la nostra accelerazione”. – Ha concluso Mir.
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