Al termine del weekend di Silverstone, Fabio Quartararo si è sfogato parlando di quella che è attualmente la situazione Yamaha. Sebbene la casa giapponese stia lavorando molto per cercare di recuperare il gap rispetto alle avversarie, secondo Quartararo avere una moto diversa ad ogni gran premio potrebbe essere controproducente. Il francese, infatti, ammette di essersi “perso completamente” durante il fine settimana britannico.
Quartararo: “Voglio avere una base di moto che conosco più o meno”
Quest’anno Yamaha sta investendo molto nello sviluppo della sua moto e, grazie anche alle concessioni, è in grado di portare dei nuovi pezzi ad ogni weekend. Questo permette al team di testare le nuove opzioni direttamente in pista con i propri piloti titolari, accelerando il processo di sviluppo. Il rovescio della medaglia però è che, in certe occasioni, i materiali da testare sono talmente tanti che rendono le moto molto diverse tra di loro. Questo crea difficoltà ai piloti che, dovendo passare da una moto all’altra per poterle comparare, non riescono a creare una messa a punto ottimale per il weekend.
A questo proposito è proprio Fabio Quartararo ad esprimersi sulla questione ai microfoni dei colleghi di Motorsport.com. Ecco le sue parole al termine della gara lunga del GP della Gran Bretagna:
“Prima della Sprint stavamo provando troppe cose, passando da una moto all’altra e stavo andando alle qualifiche senza alcun riferimento. Con una moto dovevo guidare in un modo, con l’altra in un altro. Quindi mi sono perso completamente. Già stiamo faticando molto più del solito, ma io ero davvero perso. Ho detto che voglio avere una base che conosco più o meno e nella Sprint è andata molto meglio. Non è ancora molto buono, ma almeno abbiamo finito non molto lontano da Jack Miller”.
“Non si tratta di troppi elementi nuovi, ma di troppe moto diverse in ogni singolo giro. Faccio quattro giri, cambio moto, altri quattro giri, cambio moto. Facciamo il time attack, ma con quale moto? Quindi è complicato. Due anni fa abbiamo avuto la stessa moto per tutto l’anno. Anche l’anno scorso, alla fine della stagione, sapevamo che la moto non era la stessa, ma abbiamo mantenuto la nostra base e sono io a portare la moto al limite estremo. In questo momento non possiamo farlo perché non ho idea di quale sia il limite della moto“.
Quest’anno per Yamaha non tutte le soluzioni portate hanno aiutato a migliorare la moto, situazione che crea frustrazione al pilota francese. Quartararo spiega come a volte, nel corso di questa stagione, lui si senta di avere più un ruolo di collaudatore che di pilota:
“A volte ci si aspetta che le cose vadano meglio e non peggio. Oppure diciamo che a volte abbiamo nuovi pezzi e ci aspettiamo che siano molto migliori. A volte quello da cui ci si aspetta di più è quello che in realtà non porta nulla di positivo. In questo momento, credo di essere stato più un tester che un pilota durante le ultime gare. Al momento preferisco concentrarmi un po’ di più sul tentativo di essere il più veloce possibile, perché è da molto tempo che non uso la stessa moto per due giorni di fila”.
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