Strategia non ottimale, motore depotenziato e tanti problemi hanno ostacolato l’avanzata di Max Verstappen durante la gara del GP d’Italia. Il pilota olandese ha chiuso la corsa in sesta posizione, limitando i danni nella classifica piloti, ma non in quella costruttori.
Gara GP Italia, Verstappen limita i danni
Max Verstappen non è più Max, o meglio è la sua Red Bull RB20 a non essere più Verstappen. Anche a Monza si è avuta la conferma che la monoposto di Milton Keynes non è più la macchina infallibile di inizio stagione, così come il suo team. Tante le sbavature e gli errori durante i pit-stop e non impressiona di certo gli avversari durante le lotte in pista.
Adesso, la Red Bull gode solo di otto punti di vantaggio sulla McLaren nel campionato costruttori – 446 contro 437 – e anche nella classifica piloti la situazione inizia a ridimensionarsi anche se lentamente visto che il vantaggio di Max è di 62 lunghezze su Lando Norris che non riesce ad essere costante e lineare durante le sue gare.
“Penso che abbiamo sfruttato al meglio la vettura in termini di posizione, ma non nel modo in cui abbiamo affrontato la gara. Il ritmo non era abbastanza veloce, quindi abbiamo dovuto fare la nostra gara e abbiamo fatto un brutto pit stop. Penso che dal punto di vista strategico non l’abbiamo ottimizzata. Alcune auto hanno fatto una sosta e noi due, il che non è stato il massimo”.
“Per la maggior parte della gara non abbiamo potuto usare la massima potenza del motore a causa di un problema, quindi questo non aiuta. Tutto sommato è stata una brutta gara. Sarebbe stata comunque una brutta gara con la massima potenza del motore, ma forse saremmo stati più competitivi. Eravamo nella terra di nessuno. Se non cambiamo nulla sulla macchina, andrà tutto male da ora in poi fino alla fine della stagione. Abbiamo molto lavoro da fare”.
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