Zak Brown Ferrari
Gli errori di strategia McLaren potrebbero compromettere il mondiale, Vandone ha le idee ben chiare: il team deve prendere delle decisioni.

Il Gran Premio d’Italia ha rivelato alcune difficoltà all’interno del team Papaya, nonostante il secondo e terzo posto di Piastri e Norris. Un ottimo risultato per la squadra, ma non all’altezza delle prestazioni della scuderia di Andrea Stella e della monoposto. Fabiano Vandone, durante la nostra puntata di Paddock GP, ci ha raccontato il suo punto di vista sulla gestione dei piloti McLaren: bisogna prendere delle decisioni e avere delle priorità per poter vincere il mondiale.

Vandone su McLaren: “Il team non può fare da spettatore”

Un secondo e un terzo posto è comunque da considerarsi un gran risultato, ma, se si è alla rincorsa del leader del mondiale, non essere sul gradino più alto del podio può costare caro. Zak Brown è soddisfatto del lavoro del team durante il GP d’Italia e anche Andrea Stella, nonostante la delusione per la vittoria mancata, è contento del risultato. È evidente, però, che la gerarchia all’interno della scuderia di Woking non sia del tutto stabilita. Come ha affermato Fabiano Vandone a Paddock GP, McLaren, adesso, deve risolvere questi problemi se vuole vincere il campionato.

Piastri McLaren Vandone GP Italia
Photo Credit: McLaren X

“Se noi immaginiamo uno scenario in cui a casa della McLaren si riuniscono per decidere che cosa fare per buttare via meno punti, nel momento in cui a si decide qual è il tavolo che prende le decisioni vere, i piloti non ci devono essere in quel tavolo, né Norris né Piastri. Noi dobbiamo partire sempre da un concetto: il pilota, che sia Verstappen, Hamilton o Alonso, è un dipendente del team. È pagato dal team e fa quello che dice il team. Non dobbiamo mettere il pilota nella posizione di poter decidere cosa fare all’interno del team“.

Quando ci si siede al tavolo, si siedono, certamente, Zak Brown, Andrea Stella e le persone che loro decidono, ognuno con i suoi dati per spingere la propria tesi. Successivamente, si chiamano i dipendenti e li si informa che Norris o Piastri è privilegiato. È così che si vincono i mondiali. Non si fa un tavolo dove entrano anche i piloti a dire la loro. È così che si costruisce la piramide vincente di un team, altrimenti c’è un’anarchia totale. Chi è avanti può vincere, chi è indietro e forza il passo, rischiando di compromettere un primo e secondo posto, va a vincere di forza. Il team non può fare da spettatore. Il team deve intervenire. Ecco, io la vedo a livello aziendalista“. 

Vandone: bisogna pensare al mondiale

Max Verstappen è, per adesso, il leader del mondiale con 62 punti di stacco da Lando Norris e 106 da Oscar Piastri, attualmente quarto in classifica. Il titolo costruttori è molto vicino, con il team Papaya a soli 8 punti da Red Bull. Con questi numeri, come ha analizzato Fabiano Vandone a Paddock GP, McLaren deve lavorare duramente se vuole ridurre questo gap e arrivare alla vittoria, ma dovrà anche fare delle scelte importanti.

McLaren GP Italia Monza Vandone
Photo Credit: McLaren X

Il lavoro che ha fatto Andrea Stella viene vanificato dalle decisioni della squadra. È concreto poter puntare al mondiale piloti e, soprattutto, al mondiale costruttori. Purtroppo, il team non è più abituato a vincere, sono cambiate anche le persone rispetto a 10 anni fa, quando era Hamilton che vinceva. Il problema è che non sia stata ancora presa una decisione. Quindi vincere anche il mondiale con Norris la gara prima, non nasconde un problema della squadra. Perché si è comunque messa a rischio in maniera plateale la possibilità di andare a vincere il mondiale“.

Io dico che con tutta la fatica che ha fatto Brown a rilevare una squadra, a cercare di sanare i debiti e riportare un livello tecnico accettabile, adesso di riferimento, non ci si può poi perdere andando a buttare via dei punti perché non si controllano i piloti. Ripeto, la riunione ci deve essere e deve essere deciso chi è il pilota che vince il mondiale e, a rigor di logica, deve essere Norris, proprio per ridurre il margine di rischio. Se noi pensiamo a Piastri, che deve andare a recuperare un margine ponti ancora più ampio, allora quella sarebbe veramente una follia da parte di McLaren. Ma questo, secondo me, è un problema che non si pone neanche”.

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Katia Albergo

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