Mattia Binotto, direttore tecnico ed operativo Sauber ha evidenziato come il progetto F1 non ha ancora la giusta mentalità vincente per poter fare il passo che fra due anni andrà a far il cambio da Sauber all’Audi nel 2026 ma ci vorrà più tempo del previsto per cambiare le priorità.
Binotto vuol vedere la Sauber salire prima del 2026
Mattia Binotto, direttore tecnico e operativo del team Sauber in Formula 1 ha ammesso davanti ai media che il team non ha ancora la mentalità giusta per affrontare ciò che avverrà al momento del trasferimento sotto il nome del team a quattro cerchi Audi nel 2026. I nomi di Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, i piloti della C44, non hanno ancora guadagnato un punto nella stagione 2024 che ormai stai ampiamente superando il passaggio alla seconda metà del suo insieme.
IIl team con sede a Hinwil ha necessità di fare dei cambiamenti al più presto per trovare la giusta strada ma, per tornare a fare punti o meglio ancora vincere è necessario prima ancora cambiare la propria mentalità. Il team capitanato da Alessandro Alunni Bravi ha infatti ingaggiato il pilota tedesco ex Haas Nico Hulkenberg in vista del passaggio alla casa dei quattro cerchi mentre rimane ancora un’incognita se verrà rinnovato il contratto di uno dei piloti all’attivo o se nel secondo sedile Sauber salirà un giovane pilota in virtù del trend che avverrà a partire già dalla prossima stagione. Invece, sotto il nome Audi, è già stato annunciato anche il Team Principal della casa tedesca che sarà Jonathan Wheatley, l’attuale dirigente sportivo del team Red Bull che si unirà alla casa di Hinwil dal 2026.
Le dichiarazioni di Binotto
“Non possiamo permettercelo. Penso che questa sia la squadra che deve diventare, in futuro, una squadra vincente. E l’unico modo per farlo è iniziare a salire, progredire. Dobbiamo allenare i nostri muscoli per il futuro.” – ha riferito Mattia Binotto al termine del GP d’Italia – “Non credo che la nostra posizione odierna sia affatto comoda. È molto dolorosa. Non possiamo nasconderci dietro al fatto che siamo stati ultimi e penultimi nella gara di Zandvoort e nelle qualifiche a Monza, nelle stesse posizioni, a una certa distanza dalle vetture che ci precedono.”
“Dobbiamo bilanciare tutte le priorità e i nostri sforzi a breve, medio e lungo termine. Siamo in competizione con squadre che sono da molti anni in F1. – ha aggiunto Binotto – Sono grandi organizzazioni, con alti e bassi. E questo non è il nostro caso. È importante riuscire a crescere in termini di persone, organizzazione, strumenti, processi, metodologie e strutture. Dobbiamo unire ciò che viene fatto a Hinwil con quello che stiamo facendo a Neuburg sul powertrain.“
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