Durante l’ACI Racing Weekend svoltosi ad Imola, la portacolori di Iron Dames Marta Garcia Lopez è stata protagonista di una delle nostre interviste. La talentuosa pilota spagnola e campionessa della F1 Academy 2023 ed attualmente impegnata nel campionato FRECA con il team delle Iron Dames, si è aperta ai nostri microfoni parlando del suo debutto nel mondo del motorsport e dei progetti futuri che si distaccano dalle corse su monoposto.
Marta Garcia Lopez in esclusiva all’ACI Racing Weekend
Marta Garcia Lopez ha debuttato per la prima volta sul circuito di Imola nel campionato FRECA, al volante per le Iron Dames. Ai nostri microfoni, la 24enne spagnola ha condiviso riflessioni sul suo passato e sul futuro, raccontandoci le tappe più significative della sua carriera e i suoi prossimi obiettivi. Marta ha raccontato ai nostri microfoni il suo percorso, iniziato sui kart e culminato in una carriera internazionale.
La tua carriera nelle corse è stata finora impressionante. Chi ti ha avvicinata per la prima volta al mondo del motorsport? Le corse sono qualcosa che hai sempre voluto fare?
“Penso che il primo a introdurmi nel mondo del motorsport sia stato mio padre. Lui aveva una grande passione per questo sport. Abbiamo iniziato insieme: io, lui e mia sorella andavamo alle gare di go-kart. La prima volta che ho provato a guidarne uno, mi sono subito innamorata di quell’esperienza. In quel periodo praticavo già altri sport, ma ben presto ho capito che le corse erano davvero la mia strada. La competizione, l’adrenalina, la velocità e il puro piacere di guidare mi hanno conquistato. Da quel momento, ho capito di aver trovato il mio sport ideale”.
Ai tempi del karting, haI vinto il Trofeo CIK-FIA Karting Academy e il Trofeo delle Industrie, proprio come piloti del calibro di Fernando Alonso e Lewis Hamilton. Come ci si sente a sapere di aver raggiunto gli stessi traguardi di queste leggende?
“Ovviamente è stato fantastico. Ero davvero orgogliosa quando vinsi. Era il 2015, quindi quasi dieci anni fa – è passato davvero tanto tempo. Ero l’unica ragazza a competere per il Trofeo delle Industrie. Quei risultati furono un traguardo davvero importante per me”.
Questo è il tuo primo anno di partecipazione al FRECA con le Iron Dames. Come ti sentivi in vista della stagione e le tue sensazioni sono cambiate ora, dopo la pausa estiva?
“L’inizio di stagione non è stato semplice, il livello qui è piuttosto alto. All’inizio ho avuto qualche difficoltà, ma a Spa siamo riusciti a ottenere un P15, quindi non è andata poi così male. Abbiamo pensato che, partendo da quel risultato, saremmo riusciti a migliorare. Tuttavia, nelle gare successive abbiamo affrontato alcune difficoltà, anche se sapevamo che sarebbe stato così. Ora, per gli ultimi appuntamenti della stagione, cercherò di adottare un approccio diverso. È un momento importante per me, soprattutto perché c’è Barcellona, un circuito che conosco molto bene e che è anche la mia gara di casa. Non vedo l’ora di correre lì, ma anche Monza è un tracciato che mi piace molto”.
Pensi che imola che sia un circuito adatto al suo stile di guida?
“Non è il circuito ideale per me, preferisco i tracciati con molte curve a gomito. Questa pista è di media velocità e ha numerose chicane. La strategia migliore è fare più giri possibili per abituarsi al layout. Quindi, no, non posso dire che sia un ‘perfect fit’ per il mio stile, ma anche se è la mia prima volta qui, credo che possiamo comunque ottenere un buon risultato“.
C’è una pista particolare che ha un significato speciale per te?
“In questo campionato, direi che Barcellona è il circuito che più si adatta al mio stile di guida. Non vedo l’ora di correrci, anche perché è la mia gara di casa, in Spagna. Il supporto del pubblico sarà sicuramente forte, e questo dà una grande spinta per la motivazione”.
L’anno scorso hai vinto la F1 Academy. Sei stata la prima vincitrice in assoluto di questo campionato e ti sei assicurata la vittoria con due gare di anticipo. Ad Austin, ti sei resa conto di ciò che stava accadendo quando ha tagliato il traguardo e dell’impatto che avresti potuto avere essendo la prima vincitrice della F1 Academy?
“Sapevo che matematicamente avrei vinto il campionato, ma quando è successo è stato un momento di grande felicità. Ero davvero orgogliosa di me stessa. È stata la ricompensa per tutti gli anni di duro lavoro, sin dai tempi del karting. Vincere la F1 Academy è stato meraviglioso, un traguardo speciale. Essere la prima ragazza a conquistare il titolo è stato un momento storico per me. Sono stata molto felice, e lavorare con Prema, un team così professionale, mi ha aiutato tantissimo a crescere e migliorare”.
Quali sono le tue aspirazioni per la tua carriera? Ci sono obiettivi o traguardi particolari che intendi raggiungere nei prossimi anni?
“Il mio obiettivo è diventare una pilota professionista e continuare a correre. Nei prossimi anni, punto a entrare nel mondo delle competizioni GT, idealmente con le Iron Dames. C’è un bel programma, ed io sono ancora giovane“.
Se potessi dare un consiglio a una giovane ragazza che sogna di lavorare nel motorsport, quale sarebbe?
“Direi che, se davvero lo volete, potete farlo. Alla fine è un consiglio semplice, ma è la realtà: se desideri qualcosa, dovrai probabilmente fare dei sacrifici lungo il percorso, ma vale la pena tentare”.
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Irene Barbaro