Giancarlo Fisichella è uno dei talenti più performanti del Campionato Italiano Gran Turismo, ospite di Rossomotori.it proprio in uno degli appuntamenti della stagione 2024. Ad Imola. l’ACI Racing Weekend è stato l’evento perfetto per poter ascoltare le parole d’esperienza, tecnica e passione dell’attuale pilota della Scuderia Baldini, che ha fatto conoscere il suo nome in giro per il mondo grazie alla F1 ed al WEC.
Giancarlo Fisichella, la passione non fa mai mollare
Il motorsport italiano ha sfornato negli anni molti talenti che c’è l’hanno fatta, ma negli ultimi decenni pochi hanno potuto vivere la bellezza delle vetture Formula. Giancarlo Fisichella è uno di loro, uno degli ultimi in ordine cronologico, con una carriera molto importante. In 229 Gran Premi nella massima serie a ruote scoperte ha ottenuto 3 vittorie, 19 podi e 4 pole position, vivendo nel suo percorso ben sette squadre. Dalla Minardi, passando per Jordan e Benetton, terminando con Renault, Force India ed infine la Scuderia Ferrari, nella quale prese il posto dell’allora infortunato Felipe Massa nel 2009.
La sua enorme esperienza in pista, però, non è dovuta al “solo” partecipare al Mondiale di F1, quanto piuttosto al suo successivo impegno anche con le ruote coperte. Dopo una giovane parentesi nel DTM e nell’International Touring Car Championship, dal 2010 in poi ha gareggiato nel WEC, nel GTWC Europe, nell’IMSA, vincendo ben due volte la 24 Ore di Le Mans nella categoria LMGTE. Il tutto, a bordo sempre di un bolide del Cavallino.
Dal 2018 è iniziata la sua nuova esperienza nel Campionato Italiano Gran Turismo, nel quale, con la Scuderia Baldini, ha vinto il titolo nel 2023 nella categoria Endurance. Nella stagione attuale, con il terzetto formato con Tommaso Mosca ed Arthur Leclerc (leggi la nostra intervista con lui), è in corsa per la vittoria anche nell’annata in corso. Nell’occasione dell’ACI Racing Weekend di Imola, nel quale è andato in scena il terzo round del campionato 2024, si è raccontato in una piacevole intervista a Rossomotori.it.
La tua stagione attuale è assolutamente buona, ed anche nel recente passato hai potuto vivere dei momenti felici, con la vittoria del CIGT 2023. Tuttavia, nell’arco della tua carriera ci sono stati anche dei momenti bassi chiaramente. Per questa ragione, qual è il momento che ritieni il più alto della tua carriera, con un ricordo legato, ed il più complesso?
“Nella vita, non solo nel motorsport, ci sono sia momenti belli, sia più difficili. Nelle corse, non si possono vincere tutte le gare. Ci sono delle stagioni passate in Formula 1 con delle macchine non competitive, quindi stagioni complesse, ma l’obiettivo è sempre stato fare il massimo con il mezzo che avevo. Una dei momenti più speciali sono stati la pole position ed il podio a Spa-Francorchamps con la Force India, nel 2009, inaspettati per tutti. La gara dopo mi sono ritrovato in Ferrari a sostituire Massa. Mai dire mai, le cose prima o poi accadono, ma bisogna cercarsele”.
“La testa conta tantissimo. In quei momenti difficili, non conta la velocità, non basta la preparazione fisica. Il fattore mentale è probabilmente quello fondamentale, non ti devi buttare giù. Devi impegnarti, cercare sempre di migliorare lavorando sull’auto con gli ingegneri. Stando fermi, questo non succede”.
Il Campionato Italiano Gran Turismo è l’ultima in ordine cronologico delle tue innumerevoli esperienze. Quest’ultimo ha giovato anche della presenza di un pilota come te per ottenere un valore aggiunto importante. A questo punto, mi piacerebbe sapere la tua idea su questa competizione, la ritieni un ottimo spazio per i giovani talenti?
“Sicuramente è un campionato che nei tanti anni è andato sempre in crescendo. Sia nell’Endurance, sia nella Sprint, gli equipaggi in pista sono tanti, ce ne sono molti interessanti. Io dal 2018 sono con la Scuderia Baldini, ho saltato un solo anno, e adesso siamo i campioni uscenti. Spero di aver dato un contributo a tutto questo con la mia presenza, se c’è da fare qualcosa per l’Italia sono il primo. É un campionato dove possono mettersi in evidenza tutti, soprattutto i giovani piloti, può essere un trampolino di lancio importante poiché molto professionale. Puoi puntare al GTWC, o addirittura al WEC”.
Arthur Leclerc e Tommaso Mosca: due compagni di squadra con caratteristiche differenti. Puoi riuscire a spiegarci quali sono i tratti distintivi di ciascuno di loro? Per cosa li apprezzi maggiormente in pista?
“Sono due ragazzi giovani, con tanta voglia di far bene e dimostrate. É bello vedere questo spirito nel team, dove c’è l’uno che si sprona con l’altro, per dare il massimo. Poi, quando scendiamo dalla macchina si lavora insieme, si condividono impressioni e si analizza la telemetria. Loro chiedono consigli a me, ma anch’io li chiedo a loro. Ci si aiuta l’uno con l’altro, ed io penso che questa sia la mentalità giusta per un team vincenti”.
In sostanza, una carriera lunga, macchine diverse, vittorie e sconfitte. Vorrei sapere se ti ritieni soddisfatto del tuo percorso di vita?
“Non posso esser altro che soddisfatto di quello che ho ottenuto nel mio percorso. Magari sarei potuto essere Campione del Mondo, o almeno aver ottenuto risultati migliori, ma non si può tornare indietro. Va bene quello che ho fatto”.
Quali saranno i tuoi prossimi passi nella tua carriera, anche tu hai intenzione di concentrarti sul diventare team manager?
“Insieme a Marco Cioci, pilota anche lui con il quale ho iniziato a gareggiare da bambino, abbiamo la Pro Racing, che è una società che si occupa di giovani piloti solo l’aspetto manageriale e della crescita. Soprattutto, ci occupiamo del passaggio dal kart alle Formule, quindi ad esempio organizziamo giornate di full immersion in pista e lezioni con esperti di aerodinamica, gomme, eccetera. Facciamo preparazione fisica, e facciamo anche apprendere l’inglese a chi non lo conosce, perché oggi bisogna essere completi. Attualmente abbiamo con noi circa 15 talenti, tra cui Aurelia Nobels, pilota della Ferrari Driver Academy e della F1 Academy. Il prossimo anno dovremo avere anche un pilota in Formula 3”.
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