A partire dalla prossima stagione la coppia ufficiale di Ducati sarà composta da Francesco Bagnaia e Marc Márquez. Proprio in merito alla notizia che ha dato uno scossone non indifferente al mercato della stagione 2024 di MotoGP, abbiamo chiesto a Rubén Xaus la sua opinione riguardo alla scelta fatta dal costruttore italiano, durante un’intervista esclusiva targata Rossomotori.it. La riflessione del pilota apre a molti spunti di riflessione e ci da la possibilità di analizzare la situazione attraverso l’occhio esperto di chi ha frequentato per molto tempo un paddock come quello del mondiale.
Rubén Xaus: “Márquez in Ducati ufficiale è una scelta dettata dal business”
Come ben sappiamo, il mercato piloti della MotoGP è stato scosso dall’annuncio di Marc Márquez in Ducati ufficiale a partire dal 2025. Decisione, quella di Borgo Panigale, che ha innescato una reazione a catena importante, soprattutto all’interno di Ducati stessa. Jorge Martín ed Enea Bastianini hanno deciso di andare altrove, con anche Pramac che ha optato per diventare partner Yamaha a partire dalla prossima stagione. Abbiamo chiesto a Rubén Xaus, a sua volta ex-pilota Ducati, la sua opinione sulla decisione presa dalla casa italiana:
“Ducati ha fatto questa scelta e avrà le sue motivazioni, io posso solo valutarla. Sinceramente non so cosa avrei fatto al posto loro. A parità di denaro, sponsor e tutto il resto, la scelta naturale sarebbe stata quella di Martín perchè se lo merita. È primo nel mondiale, ha una carriera davanti di ancora una decina d’anni e ha un talento enorme. Secondo me in questo caso la scelta non è stata presa in una situazione di pari condizioni. È stata presa perché nell’immediato Marc Márquez può avere più successo e fornire un più alto ritorno sia economico che di visibilità. Penso che la scelta sia stata questa”.
“Se mi fossi trovato nella stessa situazione di Ducati avrei potuto anche io fare questa scelta, perché ad oggi sicuramente Márquez porta di più all’azienda, fa vendere più moto nel mercato spagnolo rispetto a Martín che è più giovane. Secondo me è stata una decisione dettata molto dalle politiche aziendali, dal business. Non è stata una scelta tra pilota e pilota ma ha contato molto l’aspetto economico. Sicuramente Ducati avrà immediatezza di risultati con Márquez, ma non futura. Secondo la mia personale opinione, se fosse stata una scelta alla pari il risultato sarebbe stato diverso“.
Le due famiglie di Ducati: VR46 e Márquez
Oltre a quella che è stata la scelta di Ducati però, si pone il anche il problema di far convivere all’interno dello stesso box due piloti vincenti. Come ci ha insegnato la storia durante l’era di Rossi-Lorenzo in Yamaha, basta davvero poco per ergere un muro. Secondo Rubén Xaus, ci sarà sì una “guerra” all’interno del box, ma questo permetterà a Bagnaia e Márquez di spingersi a vicenda e alzare sempre di più il proprio livello:
“Bagnaia è un “discepolo” di Valentino Rossi, per cui in Ducati il prossimo anno ci saranno due famiglie: Márquez e VR46. E ci sarà guerra. Questo però sarà interessante, perchè farà si che i due piloti alzino ulteriormente il livello con la loro forza, voglia e talento. La pressione che avranno la sapranno gestire perchè sono già abituati, ma farà salire il livello della competizione e creerà un distacco tra loro due e gli altri. Per Ducati questo va bene perchè a vincere il mondiale sarà uno dei due. Se lo vincesse con Pecco sarà contenta perchè sarebbe il terzo, se lo vincesse con Márquez il “rumore” sarà più alto in quanto a marketing, immagine e comunicazione. Questo Ducati lo sa ed è una delle forze della loro decisione”.
I piloti di oggi sono inoltre più “addestrati” rispetto alle generazioni passate e tendono a non cadere nell’esagerazione. Questo, secondo Xaus, accade perchè grazie o per colpa dei social, i piloti sono costantemente sotto osservazione e devono stare attenti al loro modo di esprimersi:
“Non può succedere nulla di peggio rispetto a cosa è successo tra Rossi e Lorenzo, tra Márquez e Lorenzo, tra Biaggi e altri piloti dell’epoca. Ormai i piloti sono mentalmente molto diversi da come eravamo noi, perché sanno di avere gli occhi puntati addosso in ogni momento attraverso i social. Per questo prestano molta più attenzione a cosa dicono e fanno in ogni momento. Penso questo porterà a non avere esagerazioni per quanto riguarda la lotta interna.”
“Sarà una bella stagione e una bella sfida. Avere Marc Márquez affianco deve dare una motivazione in più a Bagnaia perché battere Márquez significa essere in grado di battere tutti. Per come gestisco io la pressione, per Pecco sarà ancora più facile mentalmente perché avrà un solo avversario e questo toglie molti altri “fantasmi” dalla mente. Adesso Bagnaia ha altri piloti vicino che lo possono battere, invece sapere di doversi concentrare solo su un avversario potrebbe essere più facile da gestire, anche se sembra un paradosso. Lo stesso discorso vale per Márquez, il prossimo anno avrà la moto più forte nel team più forte e dovrà battere solo il suo compagno di squadra“.
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