budget cap regolamento
Il budget cap crea disparità tra i team dentro e fuori la Gran Bretagna: nel nuovo regolamento qualcosa potrebbe cambiare.

La Formula 1 ha iniziato le discussioni per il nuovo Patto della Concordia, che entrerà in vigore nel 2026, con una proposta sta facendo molto rumore: Il budget cap potrebbe essere modificato per tener conto del costo del lavoro nei diversi paesi, come succede per Ferrari. Un cambiamento che potrebbe ridisegnare gli equilibri tra i team e rendere ancora più avvincente la competizione.

Il budget cap favorisce i team con sede britannica? Qualcosa può cambiare nel regolamento

La Formula 1 sta già guardando al futuro con discussioni in corso per il nuovo Patto della Concordia, che regolerà il campionato dal 2026. Secondo quanto riportato dalla redazione italiana di Motorsport.com, i temi principali sul tavolo c’è il budget cap. Attualmente, si sta valutando una possibile modifica per tenere conto del costo del lavoro, un fattore che potrebbe creare disuguaglianze tra le squadre basate in paesi con costi diversi. La proposta mira a rendere più equo il sistema, ampliando la capacità di spesa per includere il costo del lavoro.

Le discussioni sul budget cap hanno portato alla luce una disparità che colpisce i team basati in nazioni come Svizzera e Italia, dove il costo del lavoro è significativamente più alto rispetto alla Gran Bretagna, sede della maggior parte delle scuderie. Questo comporta che team come Ferrari e Sauber, nonostante abbiano lo stesso limite di spesa delle altre squadre, debbano assumere meno personale o pagare stipendi più alti per mantenere lo stesso livello di competitività. La questione è particolarmente cruciale per i top team, dove la forza lavoro può arrivare fino a mille dipendenti.

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Photo Credit: FIA

La proposta di agganciare il budget cap al costo del lavoro mira a ridurre queste disparità. Ciò permetterebbe ai team di spendere di più se il costo del lavoro nel loro paese è più alto. Attualmente, il budget cap tiene conto solo dell’inflazione per adeguamenti annuali, ma aggiungere il costo del lavoro come parametro potrebbe creare una maggiore equità. Questo approccio garantirebbe che i team possano mantenere un livello di competizione paritario, indipendentemente dal paese in cui operano.

Infine, un altro aspetto di questa proposta riguarda l’eliminazione di eventuali ambiguità nella spartizione dei costi. Alcune squadre potrebbero essere tentate di allocare dipendenti anche in progetti esterni alla Formula 1, come barche per l’America’s Cup o vetture Hypercar, riducendo il carico del budget cap. Con un sistema più trasparente e un budget ampliato, ogni figura rientrerebbe all’interno delle spese di F1, garantendo una gestione più limpida e una competizione più equa.

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Alessio Auriemma

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