L’amministratore delegato del gruppo Renault spiega, in un’intervista ad Equipe, quanto sia stato difficile prendere una decisione in merito alla produzione di motori in F1.
Renault, è addio ai motori in F1 per ora
Il 2026 sarà l’anno della svolta, Alpine abbandonerà infatti i motori Renault per diventare ufficialmente motorizzata Mercedes. Decisione che lo stesso De Meo ammette essere stata dolorosa ma necessaria per la casa francese, protagonista di pessime recenti performance. Non esclude però la possibilità di un ritorno da parte di Renault come motorista, in futuro.
“È stato straziante fare questa scelta, ma è il risultato di mesi e mesi di analisi e osservazioni. Ammiro l’impegno e la tenacia delle persone che lavorano a Viry-Chatillon e so che metteranno questo spirito nei prossimi progetti a cui si dedicheranno. Fa male vederle così deluse, ma nel mio lavoro non posso pensare come un tifoso… Sono un manager, gestisco una società quotata in borsa e devo ripensare il programma F1 per vincere. Sto cercando delle scorciatoie per arrivarci finalmente. Eravamo diventati invisibili, con altre due stagioni come quella attuale il progetto si sarebbe sgonfiato. Serviva dare una scossa e, allo stesso tempo, trovare un senso economico”.
Sulla possibilità di vendere il team, e dunque tutto il lavoro costruito negli anni, De Meo è stato chiaro. Non c’è la minima possibilità che questo accada. “Essere qui è essenziale per il marchio Alpine, siamo in un club esclusivo e che dà credibilità al marchio davanti agli appassionati. E poi contribuisce ad accrescere il valore finanziario del gruppo. Quando mi è stato presentato il programma, la F1 era solo una voce di costo mentre oggi abbiamo un valore di un miliardo. Non abbiamo bisogno di soldi, non venderemo i gioielli di famiglia”.
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Dosio Elisabeth
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