La FIA ha introdotto nuove misure in seguito ai sospetti sollevati da diversi team riguardo a una scuderia, ancora non identificata, che potrebbe aver sfruttato un’astuta soluzione tecnica nella zona del T-tray per modificare la configurazione della monoposto tra qualifiche e gara, durante il parco chiuso. Ma cos’è esattamente la zona T-tray in una vettura di F1?
Zona T-tray sulle monoposto F1: sospetti e intervento FIA
La FIA, in seguito ai sospetti sollevati da alcuni team su una scuderia specifica, ha deciso di intervenire durante il GP di Austin. Secondo quanto riportato in esclusiva da Autosprint, il dubbio riguarda l’eventuale utilizzo di un sistema che permette di modificare l’altezza da terra del pattino nella zona del T-tray, variando la configurazione della monoposto tra le qualifiche e la gara.
A partire dal Gran Premio di Austin, la Federazione ha deciso di intervenire per assicurarsi che qualsiasi utilizzo di un meccanismo del genere sia rilevato durante i controlli tecnici, consentendo così l’applicazione di sanzioni. Si ipotizza che questo sistema, se impiegato, permetterebbe alla monoposto di mantenere un assetto ottimale da qualifica anche in gara, evitando i compromessi solitamente necessari a causa del maggiore peso del carburante. Tuttavia, ciò violerebbe il regolamento tecnico, che vieta modifiche all’assetto aerodinamico durante il parco chiuso.
Zona T-tray: cos’è e come influisce sulla monoposto di F1
La zona T-tray è una componente cruciale dell’aerodinamica di una monoposto di Formula 1, situata nella parte inferiore anteriore del veicolo. Conosciuta anche come “pattino”, ha la funzione di regolare l’altezza da terra della vettura, influenzando in modo determinante il flusso aerodinamico e l’efficienza complessiva della monoposto, contribuendo così alla stabilità e alle prestazioni su pista.
Durante la gara, l’altezza del T-tray riveste un’importanza cruciale: se la monoposto è troppo bassa, il pattino rischia di toccare frequentemente l’asfalto, causando un’usura eccessiva della componente. D’altro canto, un’altezza eccessiva comprometterebbe le prestazioni aerodinamiche, portando a una diminuzione della velocità e dell’aderenza.
La possibilità di modificare l’altezza del T-tray tra qualifiche e gara potrebbe dunque offrire vantaggi strategici significativi. Durante le qualifiche, con una minore quantità di carburante a bordo, la monoposto potrebbe adottare un assetto più basso e performante, mentre in gara un simile assetto, se non regolato con attenzione, potrebbe provocare problemi di usura. Un sistema che consenta di variare l’altezza del T-tray eliminerebbe la necessità di trovare un compromesso tra queste due configurazioni, permettendo alla squadra di ottimizzare le prestazioni sia in qualifica che durante la gara.
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Irene Barbaro