stefano gai
Stefano Gai, alla vigilia del finale di stagione 2024 del GT Italiano, ci ha raccontato del suo cammino da primi tempi sino ad oggi, con un'anteprima sul futuro.

Stefano Gai ĆØ uno dei volti piĆ¹ pieni di esperienza del Campionato Italiano GT. Nel corso del 2024, sta vivendo la sua settima stagione nella competizione nazionale, attualmente con il team AF Corse. Dopo aver conquistato il titolo nel 2019, nell’annata in corso sta lottando con la sua Ferrari 296 GT3 con quella della Scuderia Baldini e alla Lamborghini del team VSR, trovando anche la vittoria nel round del Mugello. Al microfono di Rossomotori.it, ha risposto alle nostre curiositĆ  sulla sua carriera e sugli step futuri.

Stefano Gai, un campione GT “evergreen”: l’amore per Ferrari ed i suoi step futuri

Stefano Gai ĆØ un nome che risuona fortemente nel panorama delle competizioni GT, con due titoli nazionali e una carriera consolidata al volante delle vetture Ferrari. Sempre competitivo e con una passione inalterata per le corse, Gai continua a essere protagonista nel Campionato Italiano Gran Turismo, nella categoria Endurance. Nel suo percorso da professionista, il suo primo successo ĆØ arrivato nel 2010 nel Ferrari Challenge Trofeo Pirelli, ottenuto anche l’anno seguente. Nel 2016 e 2019 ha trionfato nel GT Italiano, ma anche in Europa ha fatto molto bene: vicecampione in ELMS GTC e European FIA GT3, poi campione Blancpain Endurance Series.

In questa intervista esclusiva, Stefano ci racconta il dietro le quinte della sua carriera, il suo rapporto con i compagni di squadra e le sfide future che lo attendono. Un’opportunitĆ  imperdibile per conoscere meglio uno dei volti piĆ¹ noti del motorsport italiano, che nel 2024 ha conquistato una vittoria al Mugello nella serie Endurance per restare sul treno per il titolo con AF Corse.

stefano gai
Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

Stefano, qui nel Campionato Italiano Gran Turismo tutti apprezzano il grande talento che hai, ormai sei uno dei piĆ¹ esperti. A te quindi la domanda: perchĆ© hai scelto il GT?

“Fa piacere sapere che ciĆ² che faccio sia apprezzato. Nella mia carriera ho scelto il GT poichĆ© venivo da tre vittorie nel Ferrari Challenge, quindi poi il passo ĆØ stato quello. Ho partecipato all’European Le Mans Series, cosƬ come al Campionato Europeo GT3. Sono state delle belle stagioni, sempre con AF Corse, mentre nel 2014 con il team Villorba ho vinto la Blancpain Series con la Ferrari 458. Nonostante i cambiamenti di squadra, non ho mai lasciato Ferrari. Prima di tutto, per via dell’attivitĆ  di mio papĆ , e poi per la passione di famiglia, spero che la fine della mia carriera avvenga con il Cavallino”.

Il tuo cammino nelle corse ĆØ stato sempre ben legato a quello di Ferrari. Cosa si prova a gareggiare con una delle vetture del Cavallino Rampante?

“Quando si sale in macchina, quel Cavallino sullo sfondo giallo provoca sempre quell’emozione che solo Ferrari ha. A volte, il BoP toglie un po’ della potenza alle vetture, ma essere su una Ferrari crea sempre un’emozione enorme. Poi attrae anche di piĆ¹; infatti trovare sponsor ĆØ piĆ¹ semplice rispetto a quando si prova con un altro marchio. Ferrari ĆØ Ferrari, il marchio piĆ¹ famoso al mondo, ed io sono onorato nel poterlo guidare”.

Hai mai pensato di spostarti in un’altra categoria nell’arco della tua carriera con vetture differenti?

“Cambiare categoria mai, ma campionati sƬ; infatti ho gareggiato in molti. Attualmente sono tanti anni che gareggio nel Campionato Italiano Gran Turismo, piĆ¹ per questioni di logistica, poichĆ© lavorando tanto nel Ferrari Challenge Europa, dove faccio da coach a diversi piloti, le trasferte sono lunghe. A livello organizzativo puoi stare molto piĆ¹ comodo”.

stefano gai
Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

Parlandomi sempre della tua carriera, qual ĆØ stato per te il momento piĆ¹ alto? Qual ĆØ quello che ritieni il piĆ¹ complesso?

“Momenti alti ce ne sono stati per ogni categoria. Ad esempio, il primo anno nel Ferrari Challenge Trofeo Pirelli, la vittoria al debutto ĆØ stata una bellissima cosa. L’anno successivo, nel 2011, sono stato il primo vincitore con la Ferrari 458. Passando al GT, il primo traguardo importante ĆØ arrivato nel 2014, quando ho vinto la categoria PRO-AM, e poi nel 2016, quando sono stato con un team molto professionale che mi ha permesso di fare molti test. Fu un bell’anno perchĆ© potemmo provare tanto, mentre oggi i costi delle auto sono troppo alti, e si tende a provare di meno.

“Quest’anno, per esempio, rispetto a competitor che possono fare test, ci siamo trovati a dover lavorare sulla nuova 296 GT3 dalle prove libere. Partiamo da zero, perĆ² chiaramente poi ci arriviamo anche noi, poichĆ© la macchina ĆØ quella; il risultato del Mugello ne ĆØ la prova. Anche quest’anno puĆ² essere un bel traguardo della mia carriera, al debutto di una vettura, siamo ancora in lotta per il campionato, che speriamo di vincere nella mia gara di casa, a Monza”.

Parlando del Campionato Italiano Gran Turismo, hai avuto modo di guidare la Ferrari 488 nell’anno passato, ed invece quest’anno sei a bordo della Ferrari 296 GT3. Quali sono le differenze che piĆ¹ hai sentito tra le due vetture?

“La macchina ha un’evoluzione differente di quasi dieci anni. La 296 ĆØ arrivata otto anni dopo la 488. Step di evoluzione ci sono stati, ma le novitĆ  sono tante. Innanzitutto, il motore passa dagli otto ai sei cilindri, entrambi turbo, ma all’opposto ha poca coppia sotto e tanta in alto. Quindi, un concetto di macchina diverso, piĆ¹ orientata ad un prototipo vero, si divide in tre pezzi: ha la cellula centrale, il posteriore e l’anteriore smontabili. Il fatto ĆØ che ha una finestra di utilizzo molto piccola, se riesci ad entrarci ĆØ molto competitiva. Il BoP, poi, non ci fa sfruttare al massimo il potenziale poichĆ© ci deve livellare con auto piĆ¹ datate”.

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Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

Vallelunga, Mugello, Imola e Monza: qual ĆØ il tuo tracciato preferito con questi bolidi, e perchĆ©?

“Chiaramente Monza lo ĆØ, poichĆ© ĆØ la mia gara di casa. Ma a livello di guida, in classifica direi che il Mugello e poi Imola sono le piĆ¹ belle. Monza ha un’incognita adesso, i cordoli della Variante Ascari, che non sappiamo che reazione creeranno alle GT, ma fino a quest’anno conoscevo ogni millimetro del circuito. Sono sempre stato molto competitivo al Mugello ed Imola, piste molto tecniche”.

Nuovi compagni di squadra quest’anno nella classe Endurance: come ti ci trovi? E qual ĆØ secondo te il punto di forza di ciascuno di loro?

“Mikkel Mac lo conosco da tanti anni, non avevamo mai corso nello stesso equipaggio, ma ci eravamo sfidati e abbiamo lavorato come coach insieme con AF Corse. Lui ĆØ un grande professionista, ĆØ spesso in macchina poichĆ© non corre queste gare, ma anche con prototipi. Ha un allenamento superiore rispetto a noi, facendo i test piĆ¹ frequentemente ĆØ un po’ piĆ¹ avvantaggiato, perĆ² siamo molto vicini a livello di prestazioni”.

Riccardo Ponzio ĆØ stata una novitĆ , avevo avuto un contatto telefonico con lui lo scorso anno. Poi, quando Amato Ferrari mi ha comunicato che sarebbe stato dei nostri mi ha fatto molto piacere. Lui proviene da formule e prototipi, ha poca esperienza nel GT. La cosa positiva ĆØ che tutti e tre diciamo le stesse informazioni sulla vettura, quindi siamo sulla giusta direzione per trovare il setup. Migliora di gara in gara, si sta avvicinando molto al nostro livello nonostante l’inesperienza. Sono molto fiducioso che possiamo fare bene nella categoria PRO-AM, ma io voglio puntare alla Classifica Assoluta”.

stefano gai
Photo Credit: Campionato Italiano Gran Turismo

Ultima domanda riguardo i tuoi prossimi passi. L’anno prossimo ti troveremo ancora in questo campionato?

“Sono anni che vorrei tornare a gareggiare un’ultima volta a livello europeo. Il problema, perĆ², ĆØ il rischio di concomitanza con altri campionati, nei quali lavoro come coach ed ai quali do la mia prioritĆ . Vedremo, valutano il calendario del Ferrari Challenge e del GT Italiano Il piacere di fare qualcosa in Europa c’ĆØ, anche perchĆ© non credo che correrĆ² ancora per molto, quindi voglio togliermi ancora qualche sassolino. Il Campionato Italiano ĆØ molto competitivo, qualcuno dice che sia banalmente nazionale, ma ĆØ supportato dalla FIA, dalle case ufficiali, con piloti delle case ufficiali”.

L’ottimo lavoro della Federazione nel tenere vivo questo campionato si vede. Magari si potrebbero fare dei cambiamenti, ad esempio accorpare i campionati Endurance e Sprint, non facendo 4 gare, ma magari facendo una gara di durata piĆ¹ lunga, facendo ritornare il calendario a 6 o 7 gare”.

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Alessio Auriemma

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