Mattia Drudi Aston Martin
Mattia Drudi, pilota Aston Martin, in esclusiva Rossomotori: dagli obiettivi a inizio carriera fino alle prospettive per il futuro.

La tappa del GT World Challenge Endurance Cup di Monza ha permesso a Rossomotori.it di intervistare Mattia Drudi, che attualmente corre con Aston Martin. Il pilota di Comtoyou Racing ci ha raccontato gli inizi della sua carriera, tra i sogni e la passione, passando per i traguardi nelle diverse categorie, fino ad arrivare nella casa automobilistica britannica, a bordo della Aston Martin #007.

Mattia Drudi: dall’esordio ad Aston Martin

Mattia Drudi, classe 1998, inizia la sua carriera sulle 4 ruote a 7 anni, sui kart. Nel 2014, il talento lo porta a conquistare il secondo posto, subito dietro a Lance Stroll, nel Campionato Italiano di Formula 4. Dopo un anno nel campionato ADAC di Formula 4, il pilota italiano passa alle ruote coperte, correndo nella Porsche Carrera Cup Italia e Supercup. Nel 2019 arriva il GT World Challenge Europe, dove Drudi gareggia con l’Audi di Attempto Racing. L’unione tra il pilota e Audi porta i suoi frutti, tra i test in Formula E, il Campionato Italiano Gran Turismo e il passaggio alla classe Pro Cup nel GTWCE. Alla fine del 2023, Mattia Drudi lascia la casa tedesca per approdare in Aston Martin, nel team Comtoyou Racing, con cui corre attualmente nel GT World Challenge Europe. Nell’intervista con Rossomotori.it, pilota di Rimini ci ha raccontato quali fossero i suoi obiettivi in passato e com’è arrivato agli ottimi risultati ottenuti, fino all’ingaggio con Aston Martin.

Comtoyou Racing Aston Martin Monza GTWCE
Photo Credit: Fanatec GT World Challenge Europe Media

Com’è nata la tua passione per le 4 ruote? Qual è l’obiettivo che ti sei posto quando hai iniziato a correre?

Quando si è piccoli diciamo si aspira sempre ad arrivare alla Formula 1. Penso che quando i bambini iniziano a correre in kart, quello è l’obiettivo principale. Poi crescendo, ovviamente ci si rende conto che è molto difficile. Crescendo, ho lavorato per fare diventare la mia passione il mio lavoro. Ho iniziato a correre in Kart nel 2005, quando avevo solo 7 anni, è normale iniziare così piccoli. Ho corso in kart fino al 2013, poi un anno in Formula 4, a ruote scoperte. Fare il passaggio successivo nella Formula 3 era un po’ troppo oneroso economicamente, quindi ho iniziato con le ruote coperte nel 2015. Sono riuscito a farlo diventare il mio lavoro con Audi. Sono diventato pilota ufficiale Audi fino a quest’anno, quando sono passato in Aston Martin”.

In Formula 4 italiana, a soli 16 anni, avevi battuto Lance Stroll. Ora entrambi guidate una vettura Aston Martin. Ci racconti le tue sensazioni su questo?

Sì ho corso insieme a Lance nel 2014, anno in cui lui ha vinto il campionato e io sono finito secondo. Però abbiamo lottato in parecchie gare ed è bello ritrovarsi. Ancora non ho mai incrociato Lance, perché la Formula 1 è un mondo a parte rispetto al nostro, però è bello ritrovarsi dopo tanti anni, ovviamente in vesti diverse, però è la stessa famiglia”.

L’arrivo di Mattia Drudi in Aston Martin

Alla fine dello scorso anno, Aston Martin ha annunciato l’arrivo di Mattia Drudi come pilota ufficiale nel GT World Challenge Europe. Insieme ai compagni, Marco Sorensen e Nicki Thiim, l’Aston Martin Vantage AMG GT3 EVO #007 è riuscita a vincere la 24 Ore di Spa, nell’edizione del centenario. Il risultato eccezionale è una dimostrazione del grande lavoro fatto dal team, che ha grandi obiettivi.

Mattia Drudi Comtoyou Racing Aston Martin
Photo Credit: Comtoyou Racing Media

Da quest’anno sei pilota ufficiale di Aston Martin GT. Com’è nato questo ingaggio?

È nato dal fatto che Audi si è concentrata sulla Formula 1 principalmente, ha spostato i suoi target economici e di marketing verso la Formula 1 nel 2026. Quindi tutti gli altri programmi sono stati messi da parte. LMDH doveva partire come progetto ed è stato chiuso, purtroppo, prima che partisse. Formula E è stato chiuso, poi il GT per ultimo, dove ero tra i piloti ufficiali. Hanno comunicato a metà dell’anno scorso che si sarebbero concentrati, appunto, sulla Formula 1. Quindi anche per il programma e per i piloti GT sarebbe stato chiuso il cerchio. Aston Martin mi ha contattato a luglio dell’anno scorso, dopo poco che è uscita la notizia. Ovviamente sono discorsi lunghi, abbiamo parlato per un po’ di mesi di tutti i vari dettagli. Poi a novembre dell’anno scorso abbiamo trovato l’accordo finale”.

Hai vinto la 24h di Spa, Aston Martin non vinceva dal 1948, tra l’altro edizione del centenario. Come siete arrivati a questo risultato?

Come tutte le 24 Ore, è stata una gara particolare e combattuta. Da inizio anno abbiamo cominciato a lavorare e a impegnarci per la 24 Ore, che era l’obiettivo principale di Aston Martin con la macchina nuova, soprattutto essendo stato il centenario. La vittoria è arrivata negli ultimi 50 minuti di gara, è stata una gara veramente difficile. Ovviamente il livello è sempre altissimo, quindi tutte le macchine sono molto vicine, sono 24 ore sprint alla fine. Abbiamo avuto un po’ di fortuna, bisogna ammetterlo, perché la Ferrari andava veramente forte fino a quel momento e sembrava la maggior candidata per vincere. Però alla fine eravamo vicini, perché eravamo a una decina di secondi prima del problema e ne abbiamo approfittato. Ci vuole anche quello in una 24 Ore. Già eravamo felici del secondo posto, la vittoria ovviamente era una cosa in più e ottenerla nell’edizione del centenario, il primo anno della nuova Vantage, dopo 76 anni che Aston Martin non vinceva, sicuramente è stato molto bello”.

Mattia Drudi: gli obiettivi per il futuro

Il passaggio da Audi ad Aston Martin è stato necessario per Mattia Drudi, che ora corre con Comtoyou Racing nel GTWCE. La competitività della nuova macchina è ben visibile dai risultati, che stanno arrivando già solo nel primo anno insieme. Durante l’intervista esclusiva con Rossomotori.it, Mattia Drudi ci ha confessato quali sono i suoi obiettivi per il futuro: oltre che continuare il lavoro con Aston Martin, guidare la Valkyrie nel WEC è sicuramente da valutare.

Mattia Drudi
Photo Credit: Fanatec GT World Challenge Europe Media

Quali sono le principali differenze tra una macchina Audi e un’Aston Martin? Quale preferisci?

Ho fatto il primo test a novembre dell’anno scorso. È stata una macchina che ho trovato molto semplice da guidare, per fortuna non ho avuto bisogno di molto tempo per adattarmi, essendo una macchina completamente diversa. Già al primo giorno di test sono riuscito ad adattarmi bene, è una macchina molto più tranquilla da guidare. L’Audi è molto impegnativa, il sovrasterzo è molto più difficile da controllare. Fortunatamente, non ci sono volute molte gare e molti test per riuscire ad essere competitivo”.

Punti a guidare la Valkyrie nel WEC? Quanto è vicina questa ipotesi?

“Adesso questo è l’obiettivo di tutti i piloti Aston Martin e non solo, quindi mi piacerebbe molto. Ovviamente sto lavorando per entrare a far parte del progetto, come tutti penso. In generale mi piace tutto il programma. Sarebbe speciale correre con Aston Martin di nuovo per la vittoria assoluta, soprattutto di Le Mans, ma comunque nel WEC. La possibilità, onestamente, è ancora da vedere. È il mio sogno, ovviamente, perché, dopo tanti anni di GT, vorrei fare uno step nella categoria superiore. Però, anche se dovessi rimanere in GT, alla fine il programma è molto bello. Hanno investito tanto, la macchina nuova sta reagendo bene, avranno customer nuovi e c’è molto giro dietro la macchina, soprattutto dopo Spa. Quindi in ogni caso, sia in Hypercar che in GT, sarei molto contento di essere con Aston Martin”.

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Katia Albergo

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