Impegnato nel weekend di gara del GP dell’Emilia-Romagna tenutosi tra il 20 e il 22 settembre, David Almansa ha concesso a noi di Rossomotori.it un’intervista esclusiva. Lo spagnolo, attualmente pilota del Team Snipers, è alla sua prima stagione nel mondiale. Un bilancio della stagione, le difficoltà incontrate finora e gli obiettivi per il futuro sono alcuni dei temi affrontati in questa chiacchierata esclusiva.
David Almansa: un rookie che punta a diventare grande
Classe 2006, David Almansa è un giovane pilota spagnolo che prima di approdare nel mondiale si è fatto strada nelle categorie minori. Partendo dal campionato spagnolo SESBK nel 2018, passando per Moto4, European Talent Cup e Finetwork FIM JuniorGP, per arrivare nel mondiale proprio ad inizio 2024.
Proprio all’inizio di questa stagione, Almansa si è infortunato alla mano destra durante una sessione di prove a Lusail, in Qatar. Quest’infortunio, il secondo nel suo genere per il pilota, gli ha impedito di prendere parte alle prime gare del mondiale. Ora che il peggio è passato, David Almansa punta a finire la sua stagione in crescendo.
Impegnato nel GP dell’Emilia-Romagna sul Circuito di Misano, David ha gentilmente concesso a Rossomotori.it un’intervista esclusiva, durante la quale sono stati toccati più temi.
David, questa è la tua prima stagione come pilota a tempo pieno in Moto3. Come valuti la tua stagione? Stai riuscendo a raggiungere i tuoi obiettivi?
“Siamo partiti subito bene durante la pre-stagione. Mi sentivo molto a mio agio con la moto e riuscivo ad ottenere dei buoni risultati. Poi abbiamo iniziato il campionato in Qatar. Il primo turno era andato bene, mentre nel secondo mi sono subito infortunato alla stessa mano che avevo già rotto in precedenza. Quel momento è stato molto difficile, sia fisicamente che psicologicamente. Essendomi fatto male due volte nello stesso modo, le persone intorno a me mi dicevano “non devi cadere, non devi cadere”. Alla lunga queste parole hanno iniziato ad entrarmi in testa e non riuscivo più a dare il 100%, non guidavo come sempre e anzi guidavo con paura, senza riuscire ad esprimere il potenziale della moto”.
“Da lì abbiamo iniziato a fare tante modifiche alla moto, tanto che ad ogni sessione mi sembrava di guidarne una diversa. Ad un certo punto abbiamo deciso di smettere di toccare la moto e ho ricominciato a sentirmi a mio agio nel guidare. Nei test che abbiamo fatto in Austria c’è stato un ulteriore passo avanti, sia di confidenza che mentale. Ho capito che sapevo ancora guidare e da lì sono riuscito a migliorarmi”.
Hai parlato del tuo infortunio in Qatar, alla tua prima gara nel mondiale. Quanto è stato difficile superare quel momento e in generale come affronti i tuoi momenti di difficoltà?
“La cosa più importante per superare certi momenti è stare bene psicologicamente. Questo si ottiene circondandosi di persone che ti stiano vicino e ti supportino, senza metterti addosso troppe pressioni. Per quanto mi riguarda, io mi ero fratturato per la seconda volta una parte della mano molto fragile e non potevo assolutamente cadere di nuovo. Tutti me lo ripetevano e alla fine sono stato condizionato, perché non davo mai il 100%. Quindi direi che sì, la cosa più importante è stare bene psicologicamente. Ora mi sto trovando molto bene qui, nel Team Snipers. Questo gruppo di lavoro è come una famiglia”.
Essendo questo il tuo primo anno nel mondiale, hai dovuto affrontare molte piste nuove per te. Come si prepara un pilota per arrivare pronto ad un nuovo circuito e poter essere subito veloce?
“Dipende molto dal tipo di circuito. Se si tratta di un circuito fuori Europa, tutti faranno un weekend in progressione, ed è lì che si vede chi riesce ad adattarsi meglio al circuito nel minor tempo. Quando si tratta di un circuito europeo è più “facile” perché ci si corre molto di più e ci sono più dati da poter studiare. Personalmente, quando arrivo in un nuovo circuito faccio sempre un fine settimana in crescendo. Guardo moltissimi video di gare degli scorsi anni, on-board di altri piloti, mi appunto i punti di frenata e le marce ancor prima di scendere in pista. Cerco di capire come si comporta la moto poco a poco, per poi fare delle modifiche che la migliorino”.
Ultima domanda. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi nel breve e nel lungo termine? Da qui alla fine della stagione e per quelle che verranno.
“Beh, ho iniziato la stagione con molti obiettivi e mi sono dovuto ridimensionare. Voglio concentrarmi gara per gara e se mi devo porre un obiettivo è quello di divertirmi ogni volta che sono in moto. Mi piacerebbe riuscire ad arrivare sul podio da qui alla fine della stagione. L’obiettivo nel lungo termine è chiaramente quello di essere Campione del Mondo”.
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