Con la settimana del GP dell’Australia inizia ufficialmente l’ultima parte di stagione del mondiale MotoGP, con Jorge Martín che continua ad essere il leader della classifica piloti. A quattro gare dalla fine, lo spagnolo ha 10 punti di vantaggio sul diretto avversario Francesco Bagnaia. Nonostante la statistica di Sprint e Gare vinte sia a favore del due volte Campione del Mondo, i troppi errori e una maggiore costanza da parte di Jorge Martín stanno costringendo Bagnaia ad inseguire.
Martín: “La mia strategia è quella di pensare di essere dietro”
Recentemente, durante un’intervista con Marca, Jorge Martín ha ammesso di soffrire d’ansia e di trovare difficile la gestione dei fine settimana di gara, soprattutto di tutto quello che accade al di fuori della pista. Queste difficoltà lo hanno costretto a lavorare molto su sé stesso e i risultati si stanno vedendo. Ai microfoni di MotoGP.com, è stato lo stesso Martín a spiegare come ora la situazione sia molto migliorata e come lui si sente di avere qualcosa in più rispetto ai suoi avversari:
“Non riuscivo a dormire durante i weekend di gara l’anno scorso. Mi sono rivolto ad uno psicologo e adesso dormo benissimo. A febbraio avevo quasi paura a tornare in sella, non sapevo se sarei stato veloce come un anno fa, e invece è andata bene, la velocità c’era ancora. Forse non ho più tanto vantaggio sugli altri in termini di velocità pura, ma sono migliorato e ci sono punti in cui sono più forte di Bagnaia, Bastianini e Marquez”.
Riuscendo a gestire meglio la pressione e tutto ciò che essa comporta, Martín ha anche imparato a vederne il lato positivo. Essere sotto pressione significa essere in lotta per qualcosa di grande, come il titolo di Campione del Mondo MotoGP. Nonostante ora si trovi in test al mondiale, la strategia di Martín è quella di continuare a spingere come se fosse lui l’inseguitore:
“La pressione è un privilegio. Mi sento fortunato ad averla, perché significa che sto lottando per qualcosa di prestigioso. Quando sei dietro è più facile, perché devi solo spingere. Quando sei davanti è un po’ più difficile, perché pensi di più. Ma la mia strategia di quest’anno è quella di pensare, anche se fossi davanti, di essere dietro: spingere e spingere, dare il cento per cento, senza pensare troppo al resto. Penso di non potermi concentrare su ciò che non posso controllare. Il titolo è un grande sogno e al momento ho il 50% di probabilità di conquistarlo. La percentuale cambierà man mano che le gare in calendario diminuiranno, ma al momento ho il 50% di probabilità di vincere”.
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