Il doppio podio collezionato da Alpine al termine del GP del Brasile ha rappresentato un enorme salto in classifica per la squadra francese, ma non solo. A illustrarne i particolari è Oliver Oakes, nuovo team principal, che ai microfoni di Motorsport.com parla delle difficoltà affrontate.
Un doppio podio dal valore di 30 milioni, Oakes spiega il successo di Alpine
Il sorprendente doppio podio guadagnato da Alpine sul circuito di Interlagos ha non solo rilanciato la scuderia ma anche rivoluzionato la classifica costruttori. Se fino a questo momento la squadra francese aveva infatti accusato grandi difficoltà a reggere in passo degli avversari, fermandosi alla nona posizione in classifica, la doppietta ha cambiato le sorti. Alpine è ora passata dalla nona alla sesta posizione, superando di fatto sia Haas F1 Team che Racing Bulls, a sole tre gare dalla conclusione del campionato.
Per la casa di Enstone si tratta anche di collezionare un montepremi dal valore di 30 milioni, visto il salto in classifica. A parlare del risultato è Oliver Oakes: “Per me è solo un grande risultato per la squadra. Tra Enstone e Viry, è un grande risultato dopo gli ultimi due anni, o anche all’inizio di quest’anno. Questo ci aiuta a mantenere la fiducia nella squadra“.
Venti di cambiamento
Oakes ha poi continuato parlando della propria esperienza da quando è in squadra, e di quali elementi abbiano aiutato Alpine a migliorare le prestazioni: “Da quando sono arrivato dopo la chiusura, ho potuto vedere già la preparazione di Austin con una sorta di temperamento delle aspettative, perché è stato davvero difficile sviluppare una macchina, soprattutto in stagione. Ad Austin, ho avuto parole di elogio per il fatto che abbiamo portato le prestazioni alla vettura ed è stato bello fare un altro passo avanti con i punti in Messico. E poi credo che vedere un altro miglioramento in questo senso sia stato di grande aiuto”.
“Il merito va a tutti i dipendenti di Enstone e Viry, perché per loro significa molto. Lo si vede. I piloti non hanno sbagliato un colpo in condizioni difficili. E anche la strategia, le chiamate, tutto. È stata una buona giornata”.
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Elisabeth Dosio