Nuovamente si torna a discutere delle sanzioni assegnate, da parte della Federazione, ad alcuni piloti per le parolacce pronunciate. Charles Leclerc discute, a la Repubblica, l’argomento ponendo importanti riflessioni in merito.
Leclerc commenta la questione sanzioni parolacce
Discussissima la questione sanzioni che quest’anno più che mai ha pervaso il Circus anche nell’argomento linguaggio. Dopo il clamoroso caso Verstappen anche Leclerc è stato protagonista di una sanzione, arrivata qualche tempo dopo il GP del Brasile. Qui il pilota monegasco ha perso il controllo della sua monoposto, nel finale del GP, rischiando di non concludere la gara. In conferenza Leclerc è poi stato interrogato su quanto avvenuto e, durante la ricostruzione dell’azione, il pilota si è lasciato sfuggire un’imprecazione commentando poi che sperava questo non lo condannasse ai lavori sociali come Verstappen. I lavori socialmente utili per il monegasco non sono arrivati ma la multa sì, ed a riguardo Leclerc si è espresso così: “Siamo delle persone abbastanza ragionevoli per capire quando oltrepassiamo le regole“.
“In pista è importante avere un giudice che valuti le situazioni in modo imparziale, ma essere multati per parole che peraltro non sono contro qualcuno, ma astratte e in circostanze di gara, è assurdo“.
Responsabilità e buon senso
L’appello che lancia Leclerc è mirato al buon senso, che viene richiesto alla Federazione, il pilota monegasco getta anche riflessioni sul fine delle sanzioni in quanto non si è ancora ricevuta una chiara risposta in merito a dove i soldi delle multe vadano a finire.
“Non stiamo chiedendo chissà cosa, un po’ di buon senso, oltre a un po’ più di trasparenza su dove vanno a finire i soldi raccolti con le sanzioni: finora non abbiamo avuto risposte“.
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Elisabeth Dosio