Per evitare che un afflusso incontrollato di nuove squadre potesse destabilizzare gli equilibri economici della Formula 1, la categoria ha introdotto una tassa d’iscrizione di 200 milioni di dollari. Questa cifra era stata pensata per offrire un risarcimento ai team già presenti sulla griglia, così da compensare eventuali perdite derivanti dalla redistribuzione dei ricavi. In questo contesto, il gruppo statunitense formato da Andretti, Cadillac e TWG Global ha scelto di distinguersi proponendo un prezzo di ingresso che va ben oltre quanto inizialmente richiesto.
Cadillac, il prezzo d’ingresso per la F1
A partire dal 2026, General Motors farà il suo debutto in Formula 1. Tuttavia, nella fase iniziale, il nuovo team non sarà un costruttore indipendente. Secondo indiscrezioni, la squadra dovrebbe contare su una collaborazione temporanea con Ferrari per l’approvvigionamento delle power unit, in attesa di sviluppare un proprio sistema di propulsione. Ma qual è stato il prezzo che Cadillac ha dovuto pagare per ottenere un posto nella griglia più ambita del motorsport?
Il consorzio americano ha messo sul tavolo un contributo straordinario di 450 milioni di dollari, come riportato da FormulaPassion.it. Questa somma, che verrà versata progressivamente nel corso degli anni, ha l’obiettivo di neutralizzare l’impatto economico di un undicesimo team sulla ripartizione degli introiti.
L’offerta presentata da Andretti e Cadillac non solo supera ampiamente la tassa d’iscrizione iniziale di 200 milioni di dollari, ma segna un punto di svolta nelle regole d’accesso al Circus. Questo contributo record, infatti, stabilisce un nuovo standard economico per i futuri ingressi, in particolare alla luce del prossimo Patto della Concordia, che regolerà la Formula 1 a partire dal 2026.
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Irene Barbaro