I test di Formula E a Jarama hanno offerto un assaggio della nuova stagione, con ogni team impegnato a valutare la tenuta della GEN3 Evo. Porsche ha dominato in costanza, McLaren e Andretti hanno spiccato per affidabilità, mentre i nuovi arrivati, come Lola-Yamaha, hanno dovuto affrontare sfide tecniche. Tra progressi e problemi, la gestione delle gomme appare già come il tema cruciale per la stagione 2024/25.
Test Formula E a Jarama: Porsche domina, ma gli pneumatici fanno discutere
I test di Formula E sul circuito di Jarama, spostati lì a seguito dell’emergenza a Valencia, hanno fornito spunti interessanti per la stagione 2024/25. Per la prima volta su questo tracciato, team e piloti hanno dovuto adattarsi rapidamente a un layout inedito. Le difficoltà principali sono state dettate dall’asfalto di questo circuito, noto per la sua abrasività e per le caratteristiche energetiche impegnative legate ai dislivelli e alle curve veloci.
Porsche è stata la protagonista dei test, distinguendosi per affidabilità e velocità. Oltre a completare numerosi giri, il marchio tedesco ha ottenuto il miglior tempo nelle simulazioni gara, superando i principali rivali. McLaren e Andretti, rispettivamente con motorizzazioni Nissan e Porsche hanno completato il maggior numero di giri, 544 ciascuna. Le sessioni sono state particolarmente fruttuose anche per il marchio DS del gruppo Stellantis, mentre la britannica Lola Yamaha, al debutto ha incontrato qualche problema tecnico.
Mahindra ha avuto qualche problema tecnico che richiama a brutti fantasmi dell’ultima stagione, ma ha completato molti giri. Envision Racing ha mostrato buona costanza, mentre Jaguar ha segnato il miglior tempo nonostante alcuni problemi. Nissan ha registrato progressi limitati, mentre Kiro Race ha sorpreso, dimostrandosi interessante con il powertrain di Porsche.
Uno dei temi più rilevanti dei test è stato l’effetto delle nuove monoposto GEN3 Evo. Queste vetture, con tecnologia di trazione integrale e una potenza di 350 kW disponibile in modalità Attack Mode, hanno rappresentato una vera rivoluzione per i team. Tuttavia, un elemento cruciale per valutare le performance è stato l’uso dei nuovi pneumatici, aspetto che si è rivelato complesso e che condizionerà tutta la stagione.
TEAM | MODELLO | GIRI TOTALI |
---|---|---|
NEOM McLaren | Nissan e-4ORCE 05 | 544 |
Andretti | Porsche 99X Electric | 544 |
Maserati MSG Racing | Maserati Tipo Folgore | 532 |
TAG Heuer Porsche | Porsche 99X Electric | 520 |
DS Penske | DS E-Tense FE25 | 509 |
Mahindra Racing | Mahindra M11Electro | 504 |
Envision Racing | Jaguar I-Type 7 | 484 |
Kiro Race Co | Porsche 99X Electric WCG3 | 430 |
Nissan | Nissan e-4ORCE 05 | 428 |
Jaguar TCS Racing | Jaguar I-Type 7 | 419 |
Lola Yamaha ABT | Lola-Yamaha T001 | 401 |
Nuove gomme Hankook: la questione tra grip e degrado
Tra gli aspetti più discussi durante i test c’è stata l’introduzione di una nuova mescola di pneumatici fornita da Hankook. A differenza dei precedenti anni, i piloti potranno contare su una gomma più morbida, capace di offrire un miglior grip. Tuttavia, questo tipo di pneumatico presenta un tasso di degrado molto più elevato rispetto al passato, influenzando le strategie di gara. Il pilota Porsche António Félix da Costa ha definito a Motorsport.com: “Gli pneumatici hanno un enorme picco di prestazioni per un giro e poi al secondo giro c’è già un piccolo degrado e poi al terzo giro un altro passo avanti nel degrado“.
L’asfalto abrasivo di Jarama ha reso ancora più evidente la sfida legata alle gomme, sollevando dubbi sulla tenuta durante le gare. Con un degrado così rapido, i team dovranno adattare le loro strategie, prevedendo un uso più accorto degli pneumatici durante i fine settimana di gara. In questo contesto, anche le prove libere potrebbero vedere meno azione in pista, poiché i team saranno spinti a preservare i set di pneumatici per la gara.
La possibilità di ottenere il massimo dalle vetture, senza compromettere gli pneumatici per il resto del weekend, diventerà un equilibrio delicato che piloti e ingegneri dovranno trovare. Intanto, resta puntata l’attenzione anche sull’Attack Charge, un primo tentativo di ricarica veloce che costringerebbe i piloti ad una sosta ai box.
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