Francesco Guerra, pilota BMW per Ceccato Racing, ha raccontato a Rossomotori.it la sua nuova avventura nella categoria GT3 del GT italiano, conclusa in modo molto positivo con il terzo posto. Il pilota italiano, ripercorrendo vari momenti della sua carriera, ha parlato del suo avanzamento professionale e del suo rapporto con il team.
Francesco Guerra: un futuro nel GT anche al di fuori dei confini italiani
Il pilota bresciano classe 1995, Francesco Guerra, ha conquistato importanti risultati nel campionato GT italiano. Esordiente con le ruote coperte già nel 2018 con la vittoria nella Lotus Cup Italy, Francesco ha poi conquistato un secondo posto nel campionato Sprint ed un terzo in quello Endurance durante la stagione CIGT 2019. Sempre lo stesso anno, il giovane bresciano ha portato al debutto italiano la BMW M4 GT4, una vettura che, l’anno dopo, lo ha aiutato a raggiungere un importante traguardo. Nel 2020, infatti, Francesco vince il titolo Sprint nella categoria GT4, dimostrandosi incisivo per tutta la stagione.
Dopo una breve pausa, Guerra è poi ritornato al volante della BMW nel 2023, questa volta nel campionato GT3. Unitosi al team Ceccato Racing, il bresciano ha concluso terzo nell’ultimo appuntamento del campionato Endurance 2023/24 che si è tenuto a Monza, dove noi di Rossomotori.it abbiamo avuto il piacere di intervistarlo.
Con la BMW di Ceccato Racing hai collezionato grandi successi, facendo un ottima stagione nel 2019, tuo anno di esordio con la vettura tedesca e nel 2020 vincendo il titolo GT4. Che rapporto hai con il team?
“Siamo amici ormai, sono tantissimi anni che corro con loro. Quest’anno sono passato alla GT3 con il team e questo è stato un grande passo avanti per me. Devo dire che il rapporto ormai si è consolidato in una vera e propria amicizia, soprattutto con Luigi Slogo, Team Principal, e Roberto Ravaglia, che è il Team Manager. Anche con gli altri ragazzi della squadra ho un ottimo rapporto, ci si vede anche fuori per mangiare assieme una pizza, quindi il gruppo è molto unito”.
Dopo una breve pausa, l’anno scorso sei tornato al volante della BMW, questa volta però nel campionato GT3. Che differenze hai trovato tra la BMW M4 GT3 e la BMW M4 GT4? È stato difficile adattarsi alla nuova vettura?
“La GT4 deriva dalla serie perché il campionato lo impone, dev’essere composta da più pezzi derivati dalla macchina stradale. Di conseguenza la vettura è più lenta, ma è anche molto divertente da guidare ed è sicuramente una buona palestra per il GT3. Sono macchine con prezzi completamente diversi, la GT3 è molto più costosa perché è tutta in carbonio, pesa di meno e ha più cavalli. La GT3 diciamo che si avvicina più alla “Formula”, con prestazioni molto elevate. La vettura è infatti 10-15 secondi più veloce, con un set-up che richiede più esperienza, dato che è anche più difficile da preparare per il team”.
Nel tuo equipaggio, Stefano Comandini è sicuramente il pilota con più esperienza. Cosa hai imparato da lui? Lo consideri un modello o una fonte d’ispirazione?
“Quando correvo in GT4 e Stefano in GT3, ho sempre pensato: «magari un giorno correrò insieme a lui». Alla fine, quel desiderio si è avverato. È un pilota con tanta esperienza, va fortissimo e imparo molto da lui”.
La stagione 2023/24 è stata la prima per te nel GT3. Con che parola descriveresti la tua esperienza in questo campionato?
“Devo dire che, nel complesso, è andata molto bene, nonostante non sia stata semplice. Questa stagione, infatti, è stata più tosta del solito, ma in ogni caso abbiamo conquistato ottimi risultati, tra cui il terzo posto assoluto nella categoria Endurance, un terzo posto a Vallelunga e un secondo a Imola. Se dovessi descrivere l’intera stagione con una sola parola, sceglierei la parola ‘difficile'” .
Il mondo del motorsport è molto vasto. Oltre al GT, in quale altra categoria ti piacerebbe gareggiare? Sempre ruote coperte o c’è la possibilità di vederti anche a bordo di una vettura a ruote scoperte?
“Non penso di vedermi nelle categorie a ruote scoperte, preferisco le GT e come GT in questo campionato siamo già al livello massimo. Magari proverei all’estero, sempre in questa categoria, mi piacerebbe gareggiare anche al di fuori dei confini italiani!”.
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Alessandra Mottadelli