Grande fatica per Andrea Iannone in questa Gara Sprint del GP della Malesia della MotoGP conclusa in diciannovesima posizione. Il pilota italiano con il numero 29 di Pertamina Enduro VR46 Racing Team spiega, in una lunga intervista post gara a Sky Sport MotoGP Italia, le tante difficoltà riscontrate fino ad adesso e le tante differenze che ci sono tra le MotoGP attuali e quelle che aveva guidate l’ultima volta, ovvero nel 2019.
Le dichiarazioni di Andrea Iannone dopo la Gara Sprint del GP della Malesia
Un sabato dove Andrea Iannone ha sfiorato il colpaccio in qualifica, lottando fino all’ultimo giro per l’accesso in Q2, salvo poi commettere una sbavatura all’ultimo settore, abortire quel riferimento cronometrico e chiudendo il Q1 in settima posizione che è significato diciassettesima posizione in griglia di partenza. Discorso diverso nella Sprint, dove “The Maniac”, tornato a correre una gara in MotoGP 1826 giorni dall’ultima volta, ha dovuto fare i conti con una run molto più lunga rispetto a quelle effettuate in questi giorni ed è chiuso la gara diciannovesima posizione, mettendosi però alle spalle l’Aprilia di Savadori. Queste le parole di Andrea Iannone ai microfoni di Sky Sport MotoGP al termine della Sprint del GP della Malesia al Sepang International Circuit.
“Questa MotoGP ti finisce. Oggi dopo cinque giri ero già finito perché queste moto ti distruggono fisicamente, però la cosa buona è che la velocità c’è. Se solo riuscissi ad avere la forza per finire le gare o per guidare come devo, la velocità c’è. I freni adesso sono più grandi e poi frenare molto di più al caro aerodinamico che genera che è molto di più. Quindi devi frenare molto più forte e fare più percorrenza possibile nelle curve perché hai tantissimo carico e alla fine più vai forte e più va forte la moto come in Formula 1. Pensa che con più velocità entri e le moto curvano, con meno velocità entri e le moto tendono a rimanere più dritte perché ha meno effettuo suolo. Nei cambi di direzione non è male, il problema è tenerla in angolo perché devi stare con il corpo, spingere tantissimo giù.”
“È stato bello perché due giri riesco a farli. In gara avevo il ritmo per fare il 59.5, ma il problema è che non riesco perché fai due giri e sei finito. Io ho lasciato le MotoGP che con 59.5 facevi quasi la pole. Adesso devi fare 59.5 come passo e guidare in un certo modo e frenare tanto forte perché la moto te lo permette, altrimenti neanche fai trasferimento. Le moto sono molto più lunghe e grandi rispetto a quelle che usavamo noi, appunto perché devi frenare molto di piu e generare tanta forza in piu ovunque. È bello perché è un oggetto incredibile e la verità è che la differenza la fai tutta in frenata e io mi sono divertito tanto”.
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