La possibilità di ampliare il calendario del WEC, attualmente a quota 8 appuntamenti, è una proposta decisamente interessante, ma Antonello Coletta ci tiene a precisare che si tratta di un investimento su cui ponderare e che, forse, potrebbe rivelarsi rischioso.
Crescita WEC: Coletta riflette sull’ampliamento del calendario
Il campionato WEC, dopo un periodo di crisi soprattutto durante il Covid, sta vivendo un periodo di grande successo, tanto che la proposta di ampliare l’attuale calendario si è fatta largo nell’ambiente. Il tutto è stato fomentato dall’altissima richieste di auto e paesi che vogliono prendere parte al campionato. Al momento, FIA e ACO hanno stabilito un numero massimo di iscrizioni pari a 40 per il 2025, senza precisare alcuna suddivisione HYPERCAR o LMGT3. Il campionato, attualmente, potrebbe permettersi la sola presenza dei prototipi LMH-LMDh, dopo l’estromissione delle LMP2, presenti solo alla 24h di Le Mans) e delle LMGT3, guidate dai piloti Bronze e Silver, ovvero quelli che contribuiscono al finanziamento dello sport.
Sempre più circuiti , invece, stanno lavorando per aggiornare le proprie strutture, tra cui i box, in modo tale da ospitare i vari partecipanti del Mondiale.
Antonello Coletta, capo di Ferrari Endurance e Corse Clienti, ha parlato dei nuovi orizzonti della categoria, come riporta Motorsport.com:
“Purtroppo, il problema è nelle infrastrutture. Se queste lo permettessero, si potrebbe aumentare senza problemi il numero di partecipanti. Se ci fossero più box nei circuiti, avremmo sicuramente più auto in gara. Inoltre, in Classe LMGT3, il limite di due vetture per Costruttore è un vincolo importante. Tutti noi vorremmo poter fare di più, specialmente ricordando i numeri degli anni passati”.
In merito alla varie categorie di piloti, per l’anno prossimo ci saranno dei cambiamenti. Dal 2025, anche per variare, la qualifica di LMGT3 la faranno i Bronze, mentre la successiva sessione che determinerà la griglia di partenza con la Hyperpole verrà riservata ai Silver. Proprio su questo, Coletta ci tiene a dire la sua:
“Il regolamento classifica i piloti in Bronze, Silver, Gold e Platinum e questo sistema dovrebbe favorire la partecipazione di gentleman driver supportati da professionisti. Tuttavia, molte case automobilistiche puntano ai migliori Bronze e Silver, spesso piloti molto vicini al livello dei professionisti, andando un po’ a snaturare lo spirito della categoria GT. Anni fa era più facile mantenere la competizione tra le varie vetture, ma oggi è più difficile perché alcuni team hanno gentleman driver davvero preparati”.
“Ritengo che sia stato utile dividere la qualifica per categoria, ma resta il problema dei cosiddetti ‘falsi Bronze’ o ‘falsi Silver’, piloti più qualificati che rientrano nelle categorie inferiori, ma lo fanno legalmente. Finché le regole restano così, è una questione di come i singoli team sanno approfittarne. Personalmente, credo che dividere la qualifica tra Silver e Bronze offra una media più rappresentativa per ogni equipaggio e non sarebbe male vedere un rimescolamento per aggiungere varietà alla competizione” – Antonello Coletta.
Verso il nono appuntamento del campionato
Diversi paesi stanno lottando per entrare a far parte del calendario WEC. Primo tra tutti è il Qatar, che si aggiudicato una seconda tappa in Medio Oriente dopo il Bahrain, portando a 8 gli appuntamenti totali della stagione. Il numero di gare rimarrà invariato anche per il 2025, con Imola e l’iconica 24h di Le Mans ancora presenti. Tuttavia, un’altra nazione sta spingendo tanto per entrare nel calendario, ossia la Gran Bretagna. La nazione di Re Carlo, dopo l’ingresso di Silverstone nell’European Le Mans Series, punta ora al WEC. Il Regno Unito, seppur sarebbe una presenza gradita per via dell’arrivo di Aston Martin, stonerebbe con l’assenza della Germania, rappresentata da Porsche e Toyota, che ha la sede WEC a Colonia.
“Avere una gara in più sarebbe davvero interessante. Ora, con solo otto gare, un paio di risultati negativi possono complicare molto la corsa al titolo. D’altra parte, i costi continuano a salire notevolmente, spinti dagli aumenti a livello globale. Penso alla logistica, dove imprevisti come quello in Qatar, che ci ha costretto a rimandare la spedizione per via della chiusura del Canale di Suez, hanno comportato costi enormi. Quindi, anche se una gara aggiuntiva sarebbe stimolante, è importante considerare il luogo, dato che potrebbe avere un impatto economico non indifferente. Forse un evento in più in Europa sarebbe fattibile, ma capisco anche la necessità di raggiungere altri continenti. È essenziale monitorare attentamente i budget: in un momento in cui il campionato è un successo, è proprio allora che bisogna mantenere alta la guardia per evitare passi indietro” – Antonello Coletta.
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Alessandra Mottadelli