Axel Pons, che oggi si fa chiamare Isha, dopo le corse ha cambiato radicalmente vita. Un cambio vita radicale: nel 2018 il pilota spagnolo ha lasciato il mondo dei motori e, dopo essersi cimentato in quello della moda, il 33enne ha iniziato un viaggio spirituale dalla Spagna alla Cina, a piedi nudi. Ha voluto rallentare dopo una vita trascorsa sempre alla massima velocità.
Axel Pons: “Sono Isha, ma quando sono nato mi hanno chiamato Axel”
Alcuni video dell’ex pilota spagnolo Axel Pons diventa virale, ma lui sembra irriconoscibile rispetto al ragazzo che fino a pochi anni fa guidava nel motomondiale cercando di seguire le orme del padre, un ricordo ormai remoto, praticamente cancellato dalla memoria. Ha lasciato il suo nome, Axel, per farsi chiamare Isha: “Vengo da Allah, ma sono nato a Barcellona”, dice ad un bambino che gli chiede da dove provenga. Allora aveva i capelli corti, oggi sono lunghi e raccolti in trecce. La barba gli maschera il viso, veste in maniera spartana indossando abiti logori per l’uso e per le intemperie. E soprattutto è a piedi nudi, da sei anni. “Sono Isha, ma quando sono nato mi hanno chiamato Axel. Mio padre è stato un due volte campione del mondo”.
Facciamo un passo indietro. Axel Pons è nato nel 1991 a Barcellona, in Spagna. È figlio di Sito Pons, ex pilota due volte vincitore del mondiale 250. Anche lui, quindi, ha intrapreso una carriera sulle due ruote e correndo nel Motomondiale dal 2008 al 2017, in Moto2. I risultati, tuttavia, sono stati molto deludenti: dieci stagioni in cui il miglior piazzamento è stato un sesto posto al Mugello nel 2016 e in classifica mondiale al massimo ha raggiunto il 16° posto, sempre nello stesso anno.
Deciso così ad abbandonare il mondo delle moto, prima si è buttato in quello della moda come stilista/modello, che ben presto ha lasciato schiacciato dalla pressione di quella vita in cui ancora una volta non si riconosceva. Ecco che arriva la svolta che lo ha portato dov’è ora. S’è lasciato tutte alle spalle e s’è trasferito su un’isola asiatica dedicando maggior tempo alla spiritualità, spogliandosi di tutto per ricongiungersi con la natura e Dio vivendo in maniera semplice ed essenziale. Da allora cammina a piedi nudi ai bordi della carreggiata. Ha viaggiato così per 15 mesi attraversando 10 paesi e raggiungendo il Pakistan, ma la meta prefissata è la Cina. C’è stato un piccolo intoppo: era diretto in India ma lo hanno respinto alla frontiera.
Isha prega durante il cammino, il suo unico desiderio è quello di “completare l’unione con Allah o Dio”. “Cammino senza scarpe è bellissimo”, poi ha mostrato la pianta del piede, nera, da ben sei anni. “Che senso ha vivere ad un ritmo così veloce?” – ha aggiunto -. “Ho cominciato a diventare sempre più lento, sempre più lento, fino a quando ho iniziato ad attraversare il mondo lentamente, apprezzando i dettagli della vita. Cerco i miei fratelli” ha affermato l’ex pilota, in una storia che si nutre di generosità, incontri, ospitalità e che attraversa confini nazionali e culturali. “Pakistan Zindabad”, cioè lunga vita al Pakistan ha detto salutando le persone che lo avevano fermato per chiedergli chi fosse e dove andasse.
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