Durante l’undicesima puntata del 2024 di Paddock GP Motomondiale con ospite Francesco Mongiardo si è parlato non solo del GP di Germania della MotoGP, ma anche dell’Europeo Moto2 del Junior GP, campionato in cui il pilota milanese è presente nel 2024 con il Fantic Cardoso Racing.
Francesco Mongiardo e la prima parte di stagione nell’Europeo Moto2 del Junior GP
Nelle prime sette gare del 2024, Francesco Mongiardo in sella alla Fantic del Cardoso Racing ha iniziato la stagione col quinto posto di Misano. Successivamente sono arrivati ad Estoril il dodicesimo posto in Gara1 e il sesto in Gara2, la settima posizione in Gara1 e la caduta in Gara2 a Barcellona ed infine il doppio zero di Portimao, quest’ultimo round condizionato dall’incidente in motard ad una settimana dall’appuntamento portoghese che non ha permesso a “Mongy” di essere nelle migliori condizioni fisiche.
“La prima parte di stagione è stata molto altalenante con molti errori miei e molta sfortuna. Per esempio a Barcellona perché senza questa gomma finita, che aveva perso tutto il materiale, avrei potuto giocare per il quarto posto. Uguale per Gara2 di Barcellona. Uguale per la Gara2 di Portimao che ero partito molto bene in condizioni che mi piacevano di caldo allucinante, vento e temperatura di asfalto alta, com’era successo il giorno prima nelle qualifiche, ma non l’ho completata”.
“Quindi riassumendo non è male, ovviamente siamo sempre nei primi cinque in tutte le sessioni e in gara. Comunque se non c’abbiamo intoppi nel mezzo, ce la possiamo giocare tranquillamente, però se mi chiedi l’obiettivo per la seconda metà di stagione, secondo me è finalizzare tutto il lavoro che viene fatto in quei tre giorni prima della gara”.
Aspettative per la seconda parte di stagione
Obiettivo di Mongiardo è quello di provare a togliersi delle soddisfazioni nelle ultime quattro gare dell’Europeo Moto2 Junior GP. La prima chance ci sarà sul circuito di Jerez dal 12 al 15 settembre. La seconda ci sarà invece dal 10 al 13 ottobre al MotorLand Aragon con due gare da effettuare. Infine il gran finale sul circuito di Valencia, una settimana dopo la fine della stagione 2024 della MotoGP, dal 21 al 24 novembre.
“Diciamo che ormai è un po’ una mia seconda gara di casa perché vivo ormai da quasi 7 mesi a Siviglia. Jerez è vicina e mi è capitato molte volte quest’anno di allenarmi in quel circuito. Più che sulla moto, anzi faccio i complimenti al mio team che lavora in modo perfetto e la moto è sempre al 100%, è più un problema mio. Se c’è un lavoro da fare è più su me stesso perché secondo me, la mia maniera di lavorare non è sbagliata, ma forse la pressione che mi metto addosso, un po’ il nervosismo, un po’ di non riuscire a tenere i nervi fermi, mi fa commettere degli errori che si possono evitare. Quindi stiamo cercando sicuramente di lavorare su me stesso come pilota con tutto il team che mi da una mano e il mio team di lavoro che mi segue”.
“Ci sta fermarsi una settimana e mezza, dove stacchi un po’ dalle moto, dalle competizioni e cerchi di rilassarti, così riesci a pensare in maniera e con una visione diversa. Fare tesoro di questa settimana e mezza di riposo per poi tornare a lavorare assolutamente su quelle che sono le problematiche mie sopra la moto, come quanto fuori perché ovviamente il mio obiettivo è di cercare di arrivare sempre più in alto”.
“Quest’anno l’obiettivo che mi ero prefissato è un podio in una categoria difficilissima e il livello di quest’anno, rispetto a quello dello scorso anno, è tre volte più difficile. Il fatto che ho compiuto un passo in avanti, sono contento perché il miglioramento c’è, però non bisogna mai accontentarsi. Quindi se c’ho una maniera per la quale devo lavorare è questa e son convinto che il mio team di lavoro insieme al mio team in pista, cercheremo di fare il massimo per aggiustare questi piccoli punti deboli che ho”.
Il rapporto con l’altro pilota del team Cardoso Racing, Roberto Garcia
La nuova avventura di Francesco Mongiardo al Cardoso Racing lo ha portato anche ad affrontare una nuovo stile di vita, trasferendosi a Siviglia e diventando compagno di squadra di Roberto Garcia, attuale leader dell’Europeo Moto2 del Junior GP. Tra i due piloti c’è un buon rapporto, così come con tutto il resto della squadra.
“Quest’anno il mio compagno di squadra è Roberto Garcia. Oltre ad essere un bravo ragazzo è un pezzo di pane, è un grandissimo pilota e devo dire che non c’è astio tra di noi. Anzi abbiamo anche convissuto quasi 4 mesi, allenati in pista con il motard, con la 600 e il 1000. In Moto2 vengono confrontati i dati, facciamo delle comparazioni in cui lui in alcuni punti è più forte di me o viceversa. Non c’è nessun tipo di astio, ovviamente dipende dalla situazione. Se io ho bisogno, come ad esempio a Portimao mi ha aiutato perché ero in difficoltà il primo giorno, mentre il secondo andavo meglio e il terzo il giorno della qualifica mi ha dato una mano importante, è un bel rapporto che abbiamo tra di noi”.
“Devo dire però che è tutto un complesso con il team. Il fatto che abitiamo vicini e vedo tutti i giorni il capo del mio team, vedo Roberto, ci alleniamo insieme, mangiamo insieme e qualsiasi cosa viene fatta insieme. C’è un tipo di rapporto che ad esempio penso a Marc Marquez e Bagnaia il prossimo anno, finito il weekend di gara, ognuno a casa propria, uno in Spagna e uno in Italia, si riconteranno ad un evento della casa madre o al prossimo Gran Premio. lo vivo tutti i giorni lui. Lui vive tutti i giorni me, quindi c’è oltre ad un gran rapporto lavorativo, ma anche umano. Quindi devo dire quest’anno anche il mio compagno di squadra non mi ha messo in difficoltà in nessuna occasione”.
Mongiardo nella sosta estiva
L’appuntamento di Portimao si è svolto nel weekend del 20-23 giugno e il prossimo appuntamento a Jerez ci sarà nel weekend del 12-15 settembre. Una sosta estiva lunga quasi tre mesi nel Junior GP e con Mongiardo che continuerà ad allenarsi per farsi trovare pronto alla ripresa del campionato ed eventualmente anche per eventuali wild card in altri campionati.
“Questo non dipende da me, ma mi piacerebbe fare come allenamento una gara dell’italiano 600. Se mi dovesse arrivare una chiamata, la accetterei subito. Più che altro non tanto per tornare a correre in Italia o sua una derivata di serie perchè in questo momento non è un obiettivo in quanto mi sono focalizzato sui prototipi, sull’ambiente MotoGP, sul campionato del mondo perché è quello che aspiro a fare, però per tornare nel campionato che facevo 2 anni fa e per capire dove avevo lasciato il mio livello in un campionato nazionale e dove lo riprenderei perché ovviamente la 600 in Italia ha un livello molto alto e mi piacerebbe provare le nuove 600 che non ho mai provato, le Next Generation, moto molto forti come la V2 o la R6 con un’evoluzione diversa”.
“Quindi mi piacerebbe farla, però ovviamente non è nulla in programma e solamente una cosa mia. A livello di allenamenti, ovviamente faremo parecchie uscite con il 1000. Ho un test previsto solamente tra Jerez ed Aragon, ad una settimana prima del round di Aragon. Per il resto bisogna tenersi in forma con palestra, motard, 600 e 1000. Però si, mi piacerebbe tanto partecipare ad una gara del campionato nazionale per capire, con dei piloti con cui ho corso anni prima con la Moto3 o qualsiasi altro campionato, e vedere se la Spagna o le categorie difficili come la Moto2, ti danno un’esperienza tale che quando arrivi in Italia sei competitivo”.
Francesco Mongiardo così si aspetta nel futuro?
Ultima tema toccato durante la Paddock GP con Francesco Mongiardo è stato come si vede nei prossimi due anni. Il campione Aprilia RS660 nel 2022, è rimasto focalizzato sull’obiettivo principale: debuttare nel Motomondiale entro il 2026.
“Devo essere sincero spero di concludere bene. Mi mancano quattro gare e spero di concluderle al massimo e al 100% e portando qualcosa di meglio perché alla top5 ci siamo arrivati. Siamo arrivati di fianco alla P4 a Misano. Siamo arrivati vicini alla pole position un paio di volte quest’anno e spesso in seconda fila attaccato alla prima in qualifica. Quello che mi aspetto è di finire le ultime quattro gare al massimo e non pensare a quello che vorrei fare o non vorrei fare”.
“Sinceramente il mio obiettivo è quello di andare al mondiale. Se ci riuscissi quest’anno, perché le ultime quattro gare andassero straordinariamente bene, ti dico ben venga. Se no è quello di continuare un lavoro tutto l’inverno per cercare di fare bene l’inizio della parte del 2025 per approdare nel 2026 al mondiale ed avere qualcosa di concreto già a metà del 2025. Io non do niente per scontato e quello che cercherò di fare è di migliorare quello che in questo momento non va bene nel mio metodo di lavoro o nel mio carattere/approdo al weekend di gara mentalmente e a livello di altitudine o di pensiero. Quello che vorrei nella bolla di vetro è di andare nel mondiale da qui al 2026. Se non ci dovessi riuscirci sarei un po’ troppo in là con l’età e comincerei a pensare ad un progetto futuro”.
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